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Chi sono i ministri del governo Meloni: la lista ufficiale dei nomi

La lista ufficiale dei ministri del governo Meloni: tutti i nomi nella squadra del nuovo esecutivo e i partiti di riferimento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ministri governo Meloni

Il governo guidato da Giorgia Meloni, prima premier donna dell'Italia repubblicana, è pienamente operativo e ha iniziato a lavorare. La lista dei ministri, tra nomi di tecnici e politici che formano il nuovo esecutivo, è composta da 24 personalità di centrodestra. In seguito alla cerimonia di giuramento del nuovo esecutivo al Quirinale il 22 ottobre, e del suo effettivo insediamento a Palazzo Chigi, con il consueto passaggio della campanella con cui Mario Draghi ha formalmente ceduto il posto al suo successore, sono stati nominati anche tutti i sottosegretari e viceministri del nuovo governo. Ecco la lista completa dei nomi del governo Meloni, con i rispettivi partiti di riferimento.

L'elenco dei ministri del governo Meloni

  • Giorgia Meloni, presidente del Consiglio (Fratelli d'Italia)
  • Matteo Salvini, vicepremier e Infrastrutture (Lega)
  • Antonio Tajani, vicepremier e Esteri (Forza Italia)
  • Giancarlo Giorgetti, Economia (Lega)
  • Adolfo Urso, Imprese e Made in Italy (Fratelli d'Italia)
  • Gilberto Pichetto Fratin, Ambiente e Sicurezza energetica (Forza Italia)
  • Guido Crosetto, Difesa (Fratelli d'Italia)
  • Matteo Piantedosi, Interno (ministro tecnico)
  • Carlo Nordio, Giustizia (Fratelli d'Italia)
  • Marina Elvira Calderone, Lavoro (ministro tecnico)
  • Orazio Schillaci, Salute (ministro tecnico)
  • Giuseppe Valditara, Istruzione e Merito (Lega)
  • Anna Maria Bernini, Università e ricerca (Forza Italia)
  • Gennaro Sangiuliano, Cultura (indipendente)
  • Paolo Zangrillo, Pubblica amministrazione (Forza Italia)
  • Francesco Lollobrigida, Agricoltura e Sovranità alimentare (Fratelli d'Italia)
  • Elisabetta Casellati, Riforme (Forza Italia)
  • Roberto Calderoli, Affari regionali (Lega)
  • Raffaele Fitto, Affari europei (Fratelli d'Italia)
  • Alessandra Locatelli, Disabilità (Lega)
  • Andrea Abodi, Gioventù e Sport (ministro tecnico)
  • Eugenia Roccella, Famiglia, Natalità e Pari opportunità (Fratelli d'Italia)
  • Luca Ciriani, Rapporti con il Parlamento (Fratelli d'Italia)
  • Daniela Santanchè, Turismo (Fratelli d'Italia)
  • Sebastiano Musumeci, Mare e Sud (Fratelli d'Italia)
  • Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (indipendente)

Il braccio di ferro per la scelta dei ministri del governo Meloni

Il centrodestra ha superato le divergenze e le tensioni dei primi giorni, e ha trovato un accordo per la spartizione dei dicasteri. Le caselle principali ancora in bilico erano gli Esteri e la Giustizia. Per la Farnesina, dopo gli audio controversi di Silvio Berlusconi su Putin e Zelensky, sembrava allontanarsi l'ipotesi di Antonio Tajani, ritenuto dall'opposizione un'opzione inaccettabile, viste le considerazioni espresse dal leader di Forza Italia sulla guerra. Ma dopo le rassicurazioni dello stesso numero due azzurro, che ha ribadito la piena condivisione della linea internazionale di Meloni pro Nato e pro Europa, e a grazie anche all'intervento del Ppe, la frattura è stata ricomposta. Tajani, oltre a ricevere l'incarico di ministro degli Esteri, è  anche vicepremier.

L'altro braccio di ferro riguardava la poltrona della Giustizia, per la quale Berlusconi aveva proposto l'ex presidente del Senato Elisabetta Casellati. Alla fine ha avuto la meglio la premier, e il posto è andato all'ex magistrato, eletto con Fdi, Carlo Nordio. Casellati invece si occupa del dicastero delle Riforme.

Al Viminale già dai primi giorni le porte sembravano già chiuse per Matteo Salvini. Il leader della Lega avrebbe voluto ritornare a guidare l'Interno, per occuparsi di immigrazione e di problemi legati alla sicurezza, ma per Meloni il suo profilo non era compatibile, visti anche i processi ancora aperti per la sua passata gestione degli sbarchi. Al suo posto è stato scelto invece il prefetto Matteo Piantedosi, che era stato capo di gabinetto del leader leghista. Salvini invece è andato alle Infrastrutture, dove è a capo della Guardia Costiera.

Complessivamente tutti i partiti della coalizione portano a casa qualcosa, tranne Noi Moderati. Anche le presidenze delle Camere sono state assegnate: a Montecitorio è andato un leghista, vicinissimo a Matteo Salvini, cioè Lorenzo Fontana; mentre a Palazzo Madama siede un esponente di Fdi, Ignazio La Russa.

Sono stati eletti anche i vicepresidenti di Camera e Senato: a Montecitorio gli eletti sono Anna Ascani (Pd) e Sergio Costa (M5s), per la maggioranza sono stati scelti Fabio Rampelli (FdI) e Giorgio Mulè (Forza Italia). A Palazzo Madama sono state elette Anna Rossomando (Partito democratico) e Mariolina Castellone (Movimento 5 stelle), come rappresentanti dell'opposizione. Per la maggioranza Gian Marco Centinaio (Lega) e Maurizio Gasparri (Fratelli d'Italia). Il Terzo Polo è stato invece escluso dall'accordo per le vicepresidenze.

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