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Chi è Marina Calderone, la nuova ministra del Lavoro nel governo Meloni

Chi è Marina Calderone, la nuova ministra del Lavoro del governo Meloni che dovrà occuparsi di modificare il Reddito di cittadinanza.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per il ministero del Lavoro la premier Giorgia Meloni ha scelto Marina Elvira Calderone, che fa parte dei ‘tecnici' della squadra del nuovo governo. Oltre a lei i ministri non politici dell'esecutivo sono Andrea Abodi, Matteo Piantedosi, Gennaro Sangiuliano e Orazio Schillaci. Sarda, considerata molto vicina a Meloni, la nuova inquilina di Palazzo Balestra subentrerà ad Andrea Orlando. Nel 2018 il suo era uno dei nomi in lizza per la guida dell'Inps, all'epoca del governo giallo-verde. Poi il posto venne assegnato a Pasquale Tridico. Tra i primi dossier che la attendono in via Veneto c'è la revisione del Reddito di cittadinanza, definito da in questi mesi dalla premier Giorgia Meloni "metadone di Stato".

Chi è Marina Calderone, la tecnica alla guida del ministero del Lavoro

Marina Elvira Calderone è nata a Bonovra, in provincia di Sassari il 30 luglio 1965. Laureata a Cagliari in Economia aziendale internazionale, è specializzata in grandi crisi aziendali. Dal 2005 è presidente del Presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro. Insieme al marito, l'avvocato Rosario De Luca, consigliere di amministrazione dell'Inps, organizza il Festival del lavoro, il raduno annuale dell'Ordine: all'ultima edizione a Bologna, la tredicesima, sono intervenuti tanti leader politici (ma non il ministro Orlando), tra cui anche Giorgia Meloni, con un videomessaggio in cui affermava che il salario minimo è "uno specchietto per le allodole" e il reddito di cittadinanza è stato un fallimento. Anche se non pensa che abolito del tutto.

Esperta di dinamiche interne al mercato del lavoro, nella sua attività professionale ha curato la gestione delle relazioni industriali e sindacali, oltre che l'amministrazione del personale, in aziende di medie e grandi dimensioni di diversi settori, tra cui la ricerca scientifica.

Conosciuta a livello europeo, dal 2015 è portavoce per gli Ordini e le professioni regolamentate al Cese, il Comitato economico e sociale organo consultivo dell'Ue, con sede a Bruxelles. Dal 2021 è inoltre vice presidente di ‘ProfessionItaliane', mentre dal 2014 al 2020, su nomina del Mef sotto il governo guidato da Matteo Renzi, ha fatto parte del Consiglio di amministrazione di Leonardo, la grande azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Ha svolto anche attività di relatore di corsi e convegni in materia di diritto del lavoro.

Cosa pensa Marina Calderone del Reddito di cittadinanza

Secondo Marina Calderone il Reddito di cittadinanza andrebbe profondamente modificato, perché sono mancati semplicità attuativa e supporto sistemico, e le politiche attive non hanno funzionato. In sostanza Calderone pensa che lo strumento non va abolito, ma modificato in modo da separare la parte di sostegno alla povertà dalle politiche attive del lavoro, che vanno invece rilanciate.

In merito al sistema previdenziale, ha affermato che occorre sensibilizzare le nuove generazioni ad una gestione adeguata del Tfr e alla previdenza complementare, ma anche garantire una vera conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne e incrementare le possibilità di accompagnamento al lavoro di una platea di soggetti che oggi, invece, è fuori dal mondo del lavoro. Concludendo l'assise dell'ordine dei consulenti a giugno, Calderone fece notare che i 300 relatori e i 75 momenti di incontri davano la dimensione di "una categoria che sa dove deve andare": "Ci vedremo in autunno a novembre, a Roma per il prossimo congresso nazionale dei giovani", annunciò. All'appuntamento parteciperà da ministra.

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