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Chi è Eugenia Roccella, nuova ministra della Famiglia, Natalità e Pari opportunità nel governo Meloni

Eugenia Roccella è la ministra della Famiglia, Natalità e Pari opportunità del nuovo governo Meloni. Nota per le sue battaglie contro l’eutanasia, il fine vita e l’aborto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Al posto di Elena Bonetti arriverà Eugenia Roccella a guidare il ministero della della Famiglia, Natalità e Pari opportunità del nuovo governo Meloni. Il suo dicastero è tra quelli che hanno cambiato nome: nel precedente governo si chiamava infatti ministero per le Pari opportunità e la Famiglia. La novità è l'aggiunta del termine ‘natalità' nella dicitura completa. Roccella è una delle 6 donne della squadra del nuovo esecutivo, composto in totale da 24 ministri.

Conosciuta per le sue battaglie contro eutanasia, fine vita, aborto, la legge sui Dico per il riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali, la fecondazione medicalmente assistita e portavoce nel 2007 insieme a Savino Pezzotta del Family Day, durante l'ultima campagna elettorale ha ripreso la sua storica battaglia contro la legge 194, dichiarando: "Sono femminista, l'aborto non è un diritto". Sostenitrice della ‘famiglia naturale', formata rigorosamente da un uomo e una donna, ha detto che il matrimonio è il "momento cruciale che dà valore alla differenza sessuale, l'incontro di due diversi che producono la continuità delle generazioni".

Chi è Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, Natalità e Pari opportunità

Eugenia Roccella è nata a Bologna il 15 novembre 1953. Figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, e della pittrice e femminista Wanda Raheli, trascorre l'infanzia in Sicilia, affidata ai nonni e a una zia, per poi raggiungere a Roma i genitori in età scolare. Sposata, madre di due figli, è laureata in Lettere moderne e giornalista professionista. Nei primi anni Settanta è stata leader del Movimento di Liberazione della Donna, con cui ha condotto tutte le battaglie per l'emancipazione femminile, dal divorzio all'aborto, dalla violenza contro le donne alle pari opportunità sul lavoro. Negli anni Ottanta ha lasciato i radicali, colpevoli, a suo dire, di portare avanti "battaglie che stanno conducendo verso la distruzione dell'individuo". Per vent'anni ha abbandonato la politica attiva per dedicarsi alla famiglia, avvicinandosi sempre più alla religione cattolica.

È diventata editorialista del quotidiano Avvenire e ha collaborato con Il Foglio, con Il Giornale e con la rivista bimestrale di cultura politica Ideazione. Nel 1997 ha scritto "La leadership di Berlusconi", e nel 2001 "Dopo il femminismo" (Ideazione editrice).

Il curriculum politico di Eugenia Roccella

Eugenia Roccella è stata deputata per due legislature dal 2008 al 2018, eletta, all'epoca, con il Popolo della Libertà. È stata sottosegretaria al ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali, per poi ricoprire il ruolo di sottosegretario alla Salute. Nel 2013 ha fondato "Di mamma ce n'è una sola", il primo comitato italiano contro l'utero in affitto. Alle elezioni politiche del 2013 è stata rieletta alla Camera nella circoscrizione Lazio 1 nelle liste del Popolo della Libertà. Ha poi aderito al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. In disaccordo con la linea del segretario, ha lasciato il partito nel 2015 per passare al Gruppo misto, diventando una delle fondatrici del Movimento Identità e Azione, guidato da Gaetano Quagliariello. Ricandidata poi nel 2018, è rimasta fuori dal Parlamento.

È stata eletta invece al proporzionale in Calabria con Fratelli d'Italia nell'ultima tornata elettorale. Portavoce nel 2007 del primo Family day, è contraria all'adozione per le coppie omogenitoriali. Tuttora è impegnata sui temi della bioetica, dalla pillola abortiva all'utero in affitto. Secondo Roccella "il liberismo procreativo è solo mercato, a rimetterci sono le donne".

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