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A Bergamo odiosi insulti razzisti per Koulibaly: in un video il solito spettacolo indecente

A Bergamo, dopo il fischio finale di Atalanta-Napoli, Koulibaly è stato oggetto di insulti razzisti mentre rientrava negli spogliatoi: il solito spettacolo indecente.
A cura di Vito Lamorte
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Ennesimo episodio di razzismo nel calcio italiano. Ormai non si contano le domeniche che nella nostra penisola non si verificano vicende di questo tipo. Kalidou Koulibaly, proprio come accaduto a Verona, a Roma e a Firenze in questo torneo, è stato oggetto di offese razziste mentre stava lasciando il terreno di gioco di Bergamo dopo la vittoria del Napoli per 3-1. Il capitano azzurro era in procinto di rientrare nel tunnel che lo avrebbe condotto agli spogliatoi, dopo aver festeggiato i 3 punti con i suoi compagni e i suoi tifosi, quando da un spicchio dell'impianto bergamasco sono arrivate le solite, indecenti, parole discriminatorie.

Poche settimane fa era toccato a Maignan a Cagliari e qualche giorno prima sempre al difensore del club partenopeo a Verona: possiamo tornare ancora indietro, citando episodi che hanno riguardato Vlahovic, Kean, Felix, Kessiè, Ibrahimovic e Osimhen, ma l'elenco è lungo e ormai è diventata una consuetudine assistere a scene del genere nei nostri stadi.

In merito all'episodio del Gewiss Stadium, e ad alcune vicende che si sono verificate a Genova durante Sampdoria-Roma, è arrivata una nota dei senatori dei senatori Sandro Ruotolo, Gaetano Quagliariello e dello scrittore Maurizio De Giovanni: “Non ci siamo. Evidentemente la decisione di chiudere la curva veronese dopo il match con il Napoli non è stata sufficiente. Prima a Bergamo poi a Genova razzisti travestiti da tifosi ultrà hanno dato il peggio di se’. Con Kalidou Koulibaly che a Bergamo ha lasciato il campo con il ‘ne**o di m***a’ e a Genova i tifosi romanisti con Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”. È razzismo. Denunceremo alle autorità del calcio e alla ministra dell’interno Lamorgese chiediamo l’identificazione e Daspo a vita per i razzisti. Se i cori sono percepiti distintamente in tutti i settori dello stadio, se cioè non è una esigua minoranza di tifosi a incitare all’odio razziale, squalifica del campo“.

Qualcuno dice che sarebbe meglio non dare peso, che evidenziando certi comportamenti questi assumono importanza. Non è così. Basta. Girarsi dall'altra parta non ci aiuterà a risolvere il problema ed è ora che questi tipi di comportamenti vengano puniti, ovunque si verifichino: non è possibile assistere a certe scene nel 2022.

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