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Quali sono le differenze tra zona bianca e zona gialla e chi rischia di cambiare colore

I casi di Covid continuano a crescere, con la variante Delta che presto diventerà prevalente anche in Italia. Alcune Regioni cominciano a temere un ritorno in zona gialla, che vorrebbe dire ripristinare alcune misure restrittive. Con il calendario delle riaperture, però, il governo ha predisposto un piano per la ripartenza concluso a inizio luglio. Al momento il ritorno in zona gialla comporterebbe l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e il numero limitato al tavolo per bar e ristoranti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I contagi tornano a salire e, per alcune Regioni, si ricomincia a parlare di zona gialla. Per ora è uno scenario ancora lontano, ma la variante Delta circola sempre più diffusamente in Italia e in Europa e presto, secondo gli esperti, diventerà prevalente. Ci si aspetta una risalita dei contagi nelle prossime settimane, con l'incidenza che tornerà a crescere e il rischio che venga superata la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Per quanto riguarda le misure restrittive ci sono poche ma nette differenze tra la zona bianca e la zona gialla, anche perché il calendario delle riaperture messo in campo dal governo negli scorsi mesi prevedeva la ripartenza quasi completa di tutte le attività per il primo luglio.

Che differenze ci sono tra zona bianca e zona gialla

Con il decreto Riaperture e il calendario stilato dal governo Draghi, in zona gialla sono decadute poco alla volta quasi tutte le restrizioni. Gli spostamenti, infatti, sono liberi in zona bianca come in zona gialla, in ogni caso il coprifuoco è stato eliminato a livello nazionale il 21 giugno. Resta il divieto di assembramento in entrambe le aree, mentre una differenza importante c'è per quanto riguarda le mascherine: se in zona bianca è stato eliminato l'obbligo di indossarle all'aperto, in zona gialla non è così. Perciò nel caso ci fosse un cambio di colore bisognerebbe tornare a portarle anche negli spazi aperti. Altra differenza c'è su bar e ristoranti: in zona bianca non ci sono limiti per il numero di persone al tavolo all'aperto, mentre al chiuso il massimo è sei. In zona gialla si tornerebbe al limite di quattro persone al tavolo sia all'aperto che al chiuso. In ogni caso bisogna seguire i protocolli di sicurezza, con accessi limitati per grandi eventi, fiere, congressi e tutte le altre attività a cui partecipano molte persone.

Quali Regioni rischiano di tornare in zona gialla

I contagi continuano a crescere, con i casi del bollettino quotidiano in aumento, e alcune Regioni rischiano più di altre di tornare in zona gialla. Il dato da tenere d'occhio è l'incidenza settimanale ogni 100mila abitanti: i valori più alti, la scorsa settimana, sono stati registrati in Sicilia (18,2), Marche (15,9), Campania (15,7) e Abruzzo (15,5). Mentre le Regioni in cui i nuovi casi Covid stanno aumentando più velocemente sono Campania, Marche, Sardegna, Toscana e Veneto. Insomma, tutto dipenderà – ancora una volta – dal monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità. In ogni caso tutte le Regioni sono ancora distanti dalla soglia dei 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, ma il trend è in crescita ovunque.

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