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Covid 19

Perché alcune Regioni rischiano di tornare presto in zona gialla

Almeno quattro Regioni sono considerate a rischio per un possibile ritorno in zona gialla. Si tratta di un’ipotesi concreta considerando l’aumento dei contagi dovuto alla diffusione della variante Delta, soprattutto in base agli attuali parametri influenzati quasi unicamente dal dato sull’incidenza settimanale.
A cura di Stefano Rizzuti
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La diffusione della variante Delta e la nuova risalita dei contagi potrebbe cambiare lo scenario epidemiologico in molte Regioni. In alcuni casi si inizia già a parlare di un possibile ritorno in zona gialla, con quattro territori considerati maggiormente a rischio. Al momento tutta l’Italia è in zona bianca, con pochissime limitazioni in vigore, ma l’aumento dei casi potrebbe mettere a repentaglio la permanenza nella fascia con meno restrizioni. A oggi è difficile capire quando le Regioni potrebbero realmente tornare in zona gialla, ma il rischio è concreto in seguito all’aumento dei contagi già registrato negli ultimi giorni. Stando alle regole attuali per tornare in zona gialla basta un aumento dell’incidenza dei contagi settimanali, ma non è da escludere un cambio dei parametri, come richiesto dalle Regioni. Cerchiamo di capire perché il rischio di perdere la zona bianca ed entrare in giallo è concreto, soprattutto per alcuni territori.

Perché le Regioni rischiano la zona gialla: il dato sull’incidenza

Ad oggi l’elemento che comporta il passaggio dalla zona bianca a quella gialla è l’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti: se questo valore supera quota 50 si entra in zona gialla. Secondo l’ultimo report settimanale dell’Iss a oggi le Regioni con un dato più alto sono: Abruzzo (15,5), Campania (15,7), Marche (15,9) e Sicilia (18,2). Quelle in cui l’incidenza è aumentata di poco nell’ultima settimana sono Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Mentre si registra un aumento più marcato in Campania, Marche, Sardegna, Toscana e Veneto. Ma non sono questi gli unici dati che lasciano pensare a un passaggio in zona gialla: ci sono, infatti, anche i dati sulla classificazione di rischio, che in alcuni territori è salita a moderata. Tra queste Regioni ci sono proprio quelle con incidenza più alta, ma non solo: si tratta di Abruzzo, Campania, Marche, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto.

Passaggio in zona gialla, Regioni chiedono revisione parametri

In realtà il passaggio in zona gialla potrebbe non essere automatico: le Regioni, infatti, stanno chiedendo di rivedere i parametri attualmente in vigore e non far pesare solo il valore dell’incidenza settimanale dei casi. L’intenzione dei governatori è quella di dare maggior peso al dato sui ricoveri, non ritenendo più il numero dei contagi come un elemento indicativo. Il governo, nel frattempo, sembra voler puntare su un maggior numero di tamponi delle Regioni, con la possibilità di inserire una soglia minima da raggiungere per restare in zona bianca. Per quanto riguarda i valori sui ricoveri, attualmente il limite per restare in zona bianca è fissato al 40%, ma potrebbe scendere al 30%, mentre in terapia intensiva si potrebbe passare dal 30% al 20%. Va comunque sottolineato che al momento praticamente nessuna Regione ha dati preoccupanti, tanto che sopra il 3% di posti letto occupati troviamo solamente Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

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