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Covid 19

Quali Regioni rischiano di tornare per prime in zona gialla

L’aumento dei contagi causato dalla variante Delta sta facendo salire l’incidenza dei casi in molte Regioni, con un conseguente passaggio alla classificazione di rischio moderata: vediamo quali sono i territori che potrebbero rischiare di dover tornare presto in zona gialla, lasciando così la fascia bianca in cui le restrizioni sono pochissime.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’aumento dei contagi in Italia potrebbe comportare un ritorno, almeno per alcune Regioni, alla zona gialla. Al momento tutto il Paese è in zona bianca, che vuol dire riapertura di quasi tutte le attività, ma il rischio di un passo indietro e un ritorno alla situazione della primavera è concreto. Secondo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, il passaggio dal bianco al giallo non sarà comunque immediato: “Il numero di contagi è ancora esiguo”, dice a Radio 24 spiegando che per il momento non c’è bisogno di tornare alle zone gialle. Eppure i dati di alcune Regioni iniziano a far trasparire meno ottimismo, soprattutto se non si deciderà di cambiare i parametri per il passaggio da una fascia all’altra.

Zona gialla, quali sono le Regioni a rischio moderato

L’ultimo monitoraggio settimanale della cabina di regia Iss-ministero della Salute ha segnato un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi tempi: otto Regioni sono tornate ad avere una classificazione complessiva di rischio moderata. Si tratta di Abruzzo, Campania, Marche, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto. Stessi territori che hanno anche una valutazione di probabilità moderata e non più bassa, con una chiara inversione di tendenza rispetto alle ultime settimane. Altro dato in rialzo in alcuni territori è quello dell’indice Rt, che ha superato quota 1 in Abruzzo e Sardegna.

Quali Regioni hanno un’incidenza dei casi più alta

Ad oggi il parametro più importante per stabilire la permanenza in zona bianca o il ritorno in giallo è quello dell’incidenza dei casi settimanali: se si superano i 50 contagi ogni 100mila abitanti si passa in zona gialla. Nell’ultima settimana in alcune Regioni l’incidenza è salita, anche notevolmente, interrompendo una discesa che andava avanti da tempo. I valori più alti registrati sono quelli di Sicilia (18,2), Marche (15,9), Campania (15,7) e Abruzzo (15,5). Tutte le altre Regioni, invece, hanno dati ben al di sotto dei 15 casi. L’incidenza è in crescita (ma di poco) in Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Mentre l’aumento dei casi è più marcato in Campania, Marche, Sardegna, Toscana e Veneto. Meglio i dati sulle ospedalizzazioni: sopra il 3% dei posti letto occupati ci sono solamente Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Le Regioni chiedono rt ospedaliero per decidere zone gialle

Considerando le vaccinazioni effettuate e il dato sui ricoveri molte Regioni, così come alcuni ministri di centrodestra, chiedono di rivedere i parametri per il passaggio dalla zona bianca a quella gialla. Tra le Regioni ci sono anche Lazio e Puglia, amministrate dal centrosinistra, a chiedere un ammorbidimento dei criteri. Il governo, però, sembra voler andare in direzione opposta, introducendo criteri più stringenti sul numero minimo di tamponi da eseguire settimanalmente per restare in zona bianca. Inoltre potrebbero cambiare le soglie critiche sia per i ricoveri in ospedale (passando dal 40% al 30%) sia per quelli in terapia intensiva (dal 30% al 20%). Il ministero della Salute, comunque, per ora assicura che non sono previste riunioni per decidere un cambio dei parametri, né in un senso né nell’altro.

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