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La vendetta del Milan su Raiola: dopo lo scippo di Donnarumma niente sarà come prima

Dopo la tormentata cessione estiva di Gigio Donnarumma, il Milan ha posto nuove basi per la gestione dei contratti, tra rinnovi e prolungamenti. A farne le spese sarà soprattutto Mino Raiola che si era messo di traverso tra giocatore e club, con proposte considerate inaccettabili. Oggi, lo scenario è completamente cambiato, con il Milan che prosegue dritto per la propria strada.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan approfitta della pausa per le nazionali per ritornare sul fronte rinnovi con calma. Il club rossonero sta valutando il da farsi per i giocatori che sono a scadenza e con cui è necessario un confronto immediato. Sul piatto ci sono nomi importanti come quello di Franck Kessiè e di Alessio Romagnoli. Il primo è sempre più lontano, con una forbice tra domanda e offerta incolmabile e la previsione è che si arrivi a scadenza e poi ai saluti. Il secondo è invece in avvio di trattativa con una novità assoluta: il Milan non ha intenzione di passare attraverso Raiola per discuterne il rinnovo.

Possibile che Mino Raiola venga escluso dal confronto Romagnoli-Milan per il prolungamento del contratto? Si vedrà, intanto il club rossonero parla direttamente con il giocatore che avrebbe accettato di ascoltare la società senza l'intermediazione del procuratore più chiacchierato e ingombrante del calcio internazionale. Con Mino Raiola, dopotutto, il rapporto è ai minimi storici e al Milan non è mai andata giù la gestione Donnarumma. Un comportamento che ha lasciato un segno indelebile nel club che ha deciso di porre condizioni totalmente diverse nei confronti dell'agente.

Già nel precedente passato le frizioni Milan-Raiola sono state all'ordine del giorno. Ultima, in ordine di tempo, era stata la polemica – innescata da Raiola all'indomani di Italia-Spagna semifinale di Nations League – con i fischi sonori di San Siro verso Gigio Donnarumma tra i pali azzurri. Il procuratore aveva calato i tacchetti, accusando il Milan di aver taciuto e, in pratica, aver avvallato il comportamento dei tifosi: "Non capisco perché il Milan non sia intervenuto ufficialmente nel prendere le distanze dalla contestazione dopo che Gigio è rimasto fedele al club nei momenti più bui. La verità è che il Milan non ha saputo o potuto tenerlo".

Dalla società rossonera non era arrivato alcun commento, che sarebbe stato comunque superfluo nel ricordare che, in quel 6 ottobre, Donnarumma non era più da tempo un giocatore del Milan bensì del Psg e che non c'era motivo di aggiungere alcunché attorno al clima riservato dai tifosi durante una partita della Nazionale. Tanto più che prima e dopo, nessuno al Milan ha mai rilasciato parole negative sull'ex portiere, al di là del rammarico di averlo perso.

Ma riavvolgendo il nastro, il clima tra Milan e Raiola è diventato sempre più torrido proprio da quest'estate, quando l'agente si era messo di traverso nella trattativa per un eventuale rinnovo, richiedendo per sè emolumenti milionari per le proprie commissioni. "Non paghiamo Raiola per l'affitto di Donnarumma" aveva prontamente risposto Maldini nei giorni più caldi del confronto. "Faccio ciò che dice Mino" aggiunse Gigio nel momento in cui la dirigenza rossonera tentò di aprire un canale diretto senza intermediari. "Di soldi parlo io" chiuse Raiola, di fatto ponendo fine ad ogni accordo, spingendo il Milan a risolvere il ‘caso' con una scelta radicale: acquisto immediato di Maignan e "libertà" assoluta a Donnarumma di accasarsi dove meglio credesse.

Oggi, lo scenario è mutato radicalmente: il Milan in estate ha posto le basi per un nuovo corso e un diverso atteggiamento di fronte alle discussioni sui contratti. La società resta ferma su una linea e una condotta coerente con il profilo tracciato dal presidente Paolo Scaroni. Il silenzio calato sul contratto a termine di Kessiè la dice lunga, con il centrocampista che non ha accettato l'offerta del club e che andrà in scadenza. Così come sul fronte Romagnoli dove Maldini ha chiesto un filo diretto con il giocatore, rifiutando ogni dialogo con Mino Raiola. Con il difensore che sembra avere accettato, imparando la lezione più importante.

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