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Covid-19, nuovi dati ISS: “Peggioramento ovunque, subito misure più restrittive in tutte le Regioni”

La situazione epidemiologica legata all’emergenza coronavirus sta peggiorando rapidamente in tutto il Paese. Lo afferma l’Iss nel suo monitoraggio settimanale, in cui avverte che molte Regioni sono pericolosamente vicine alla soglia di rischio per la tenuta dei servizi ospedalieri. E consiglia quindi ai territori più colpiti di innalzare tempestivamente le restrizioni per frenare la curva.
A cura di Annalisa Girardi
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"Si conferma che l’epidemia in Italia è in rapido peggioramento": inizia così il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità pubblicato oggi e che prende in esame l'andamento dell'emergenza coronavirus tra il 26 ottobre e il 1° novembre. Ormai in quasi tutto il territorio nazionale la situazione corrisponde a uno scenario di tipo 3, quello che rappresenta un livello di rischio da moderato ad alto, "ma sono in aumento le Regioni e Province autonome in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4". Nel complesso, quindi, siamo davanti a una "situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti", specialmente per quanto riguarda la capacità di posti letto negli ospedali. "Tutte le Regioni e Province autonome sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane", avvertono ancora gli esperti.

L'aumento dei nuovi casi nelle ultime due settimane ha portato l'incidenza ad aumentare fino a 523,74 abitanti ogni 100mila e l'indice Rt è arrivato a un valore di 1,72. L'Iss sottolinea anche delle criticità per quanto riguarda la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza, sia per quanto riguarda la tempestività, ma anche per la completezza degli stessi: dei fattori che hanno portato a dei ritardi nell'elaborazione dei numeri forniti dalle Regioni. "Di per sé, questo costituisce una ulteriore prova della generale criticità di resilienza diffusa su tutto il territorio nazionale e dovuta alla gravità della situazione epidemiologica. Come conseguenza questo può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza". Continua inoltre ad aumentare, inoltre, il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note, che in alcune Regioni supera l'80% dei nuovi casi segnalati.

Gli esperti ribadiscono quindi la probabilità che si raggiungano inminentemente soglie critiche per quanto riguarda la tenuta dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni. "Si conferma che è necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che 4 non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".

E in conclusione, per i territori classificati a rischio moderato, ma con un'elevata probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese "si raccomanda di considerare e di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio alto e il corrispondente scenario". E ancora, si invitano le Regioni ad analizzare continuamente i livelli di rischio e "considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazone nelle aree maggiormente affette".

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