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Conte furioso con Renzi: “È scorretto, non abbiamo bisogno di fenomeni. Io non sto mai sereno”

Il premier Conte, da Assisi, replica a Enrico Letta, che ha voluto metterlo in guardia da Renzi: “Io non sto mai sereno, si tratta di avere responsabilità. Questo alto ufficio mi dà la possibilità ogni giorno di dover rispondere a 60milioni di italiani che hanno urgenze”. Poi, rivolgendosi al fondatore di Italia Viva: “Non abbiamo bisogno di fenomeni. Poi se uno vuole andare in tv vada pure, ma si sieda al tavolo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Io non sto mai sereno, si tratta di avere responsabilità. Questo alto ufficio mi dà la possibilità ogni giorno di dover rispondere a 60milioni di italiani che hanno urgenze, quindi come posso stare sereno?". Questa la risposta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all'ex premier Enrico Letta, che parlando a La7 lo ha messo in guardia sulla lettera di Matteo Renzi, pubblicata sul ‘Corriere della Sera', in cui l'ex presidente del Consiglio ha criticato la manovra di bilancio. "So che quello che non facciamo oggi difficilmente possiamo farlo domani – ha detto Conte parlando da Assisi – la ragione per cui questo governo non potrà mai fermarsi e procedere con massima determinazione, perché adesso siamo entrati nella sessione di bilancio".

"Abbiamo valutato tante proposte. Se qualcuno vuole arrogarsi il privilegio di dire cosa ha sventato o cosa ha fatto, questo è veramente molto scorretto. Con gli italiani non si scherza", ha aggiunto ancora Conte. Poi il premier ha precisato che "la manovra non è ancora definita, siamo ancora all'inizio. Non c'è stato partito o presidente che ha detto ‘dobbiamo fare questo' – ha aggiunto – tanto è vero che non abbiamo ancora il dettaglio delle misure che adotteremo". Sulla legge di bilancio, dunque, ha proseguito Conte, "stiamo lavorando. Il Mef e la ragioneria dello Stato stanno lavorando su scenari che cambiano continuamente. Cercare di immobilizzare una discussione, una proposta che e' stata fatta tra tante, e cercare di rappresentare agli italiani che è stata presa una decisione e che poi si è tornati indietro è pura mistificazione della realtà".

Renzi è stato molto duro con il taglio del cuneo fiscale previsto in manovra, liquidandolo come un "pannicello caldo". Il premier Conte gli ha risposto così: "Io non parlerei di pannicello caldo, stiamo parlando di lavoratori che hanno bisogno di acquistare potere d'acquisto, per cui non voglio preventivare in cosa si tradurrà e quale cifra finale. Però se per Renzi, che ha uno stipendio consistente, 20-30-40 euro al mese sono pochi… per carità, lui ha dato in passato molto di più, ha utilizzato le risorse pubbliche ampiamente. Oggi abbiamo un quadro di finanza pubblica molto delicato e complesso – ha proseguito parlando con i cronisti – che ci impone scelte molto oculate. Rispettiamo i lavoratori".

Conte ha mostrato irritazione per le uscite di Renzi: "Tutti devono partecipare con massima impegno e determinazione all'azione del governo. Non abbiamo bisogno di fenomeni. Poi se uno vuole andare in tv vada pure, ma si sieda al tavolo. Quando ci si siede vale la forza delle argomentazioni". 

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