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Manovra, Renzi: “Taglio del cuneo fiscale di 3,4 miliardi è un pannicello caldo”

Matteo Renzi critica la scelta di proporre in manovra solo 3,4 miliardi per ridurre il cuneo fiscale. “Un pannicello caldo”, lo giudica. La replica del sottosegretario dem all’Economia Misiani: “Sbaglia. Il suo partito aveva chiesto di rimandarlo al 2021. Non siamo d’accordo. Siamo al Governo perché le tasse sui lavoratori vogliamo tagliarle. Iniziando subito, a partire da chi ne ha più bisogno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Aumentare le aliquote dell'Iva sarebbe stato un bel pasticcio per i consumi. Quindi bene così, giriamo pagina", lo ha detto il fondatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, partecipando a Tg2 Post. "Tutti parlano di ridurre il cuneo fiscale: con il mio governo abbiamo fatto gli 80 euro, 6 miliardi in meno di costo del lavoro e altri interventi per 22 miliardi di riduzione cuneo fiscale. Proporre 3,4 miliardi in meno è pannicello caldo". 

Poco dopo è il sottosegretario all'Economia Antonio Misiani (Pd) a rispondere a Renzi con un tweet: "Renzi liquida il taglio del cuneo fiscale come un ‘pannicello caldo'. Sbaglia. Il suo partito aveva chiesto di rimandarlo al 2021. Non siamo d'accordo. Siamo al Governo perché le tasse sui lavoratori vogliamo tagliarle. Iniziando subito, a partire da chi ne ha più bisogno". 

Renzi ha poi spiegato così la sua fiducia al governo Conte bis: "Se avessi pensato al mio sentimento personale non avrei votato la fiducia. Ma quando fai politica non la fai per risentimento personale ma per un sentimento nazionale: all'Italia serve un periodo di tranquillità dopo la tempesta salviniana. Poi su Gualtieri meno male che c'è".

"Questo governo non è il mio governo – ha aggiunto – ma è un governo di salvezza nazionale. Limitiamo i danni rispetto al Papeete. Dobbiamo trovare un giusto equilibrio per far abbassare le tasse". 

L'ex presidente del Consiglio ha commentato poi la vicenda Consip, dopo che oggi è arrivata la notizia del rinvio a giudizio per l'ex ministro Lotti: "Non ho alcun dubbio sull'innocenza di Luca Lotti: basta processi sui social". 

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, che sarà confermato nella prossima manovra di bilancio, il senatore ha detto: "Il reddito di cittadinanza rischia di incentivare chi non vuole lavorare: ora c'è e non si può tornare indietro perché i Cinque Stelle sono al governo. Ma tutti assieme incentiviamo i controlli su chi usa il reddito in modo scorretto. Facciamo che questa funzioni meglio, che questa misura aiuti a trovare lavoro e non un sussidio a chi sta sul divano". 

Renzi è intervenuto poi sulle polemiche suscitate dalle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti: "Il ministro della Pubblica Istruzione si occupi di cose serie: non che il crocifisso non sia serio, ma si occupi dei muri che restino in piedi, di edilizia scolastica. Ci risparmi le sue considerazioni sulle merendine, su cosa appendere a scuola". 

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