3.159 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Con il nuovo decreto sicurezza ridotti i tempi per ottenere la cittadinanza: scendono da 4 a 3 anni

Con il nuovo decreto Sicurezza scendono i tempi per ottenere la cittadinanza: il termine massimo delle procedure per riconoscerla passa da 48 a 36 mesi dalla data di presentazione della domanda da parte del cittadino straniero. L’appello del gruppo ‘Italiani senza cittadinanza’: “Deve essere chiaro che non siamo cittadini di serie B e che la cittadinanza non possa essere revocabile”.
A cura di Annalisa Cangemi
3.159 CONDIVISIONI
Immagine

Con il nuovo decreto sicurezza approvato lunedì in Consiglio dei ministri cambiano anche le regole per la cittadinanza: il termine massimo dei procedimenti per riconoscerla passa da 48 a 36 mesi dalla data di presentazione della domanda. Un arco di tempo ancora troppo lungo per chi si aspettava con la modifica dei decreti Sicurezza varati da Salvini un segnale tangibile da parte del governo. La volontà di cambiare la condizione di tanti stranieri che attendono di vedersi riconoscere uno status, quello di cittadini italiani, che in realtà solo formalmente e legalmente non possiedono: nei fatti si parla spesso di ragazzi nati e cresciuti in Italia, che hanno frequentato le scuole e sono perfettamente inseriti nella società. Molti già lavorano o frequentano l'università. Italiani a tutti gli effetti dunque, tranne che per un particolare: un documento che lo certifichi.

Il decreto Lamorgese insomma, nonostante preveda miglioramenti per i diritti degli stranieri e dei migranti – basti pensare alla protezione umanitaria, denominata ‘protezione speciale', che è stata reintrodotta anche per chi, se venisse espulso, rischierebbe" trattamenti inumani o degradanti" – non velocizza sensibilmente la normativa per l'ottenimento della cittadinanza, ma si limita a ridurne l'iter di un anno. Prima dei decreti Salvini i tempi erano più brevi: bastavano due anni. Ora il termine massimo per la conclusione delle pratiche per la concessione della cittadinanza per residenza e matrimonio scende da 4 a 3 anni. La norma non sarà però retroattiva.

"Dobbiamo mettere mano alla questione della cittadinanza e una nuova legge sull'immigrazione e la gestione dei flussi. Intanto perché è cambiata la realtà", ha ricordato il viceministro dell'Interno Matteo Mauri intervenendo a un'iniziativa sul nuovo decreto sicurezza. "Dal punto di vista dell'immigrazione per quanto riguarda l'egemonia culturale ha vinto Salvini. Compito della sinistra è ripartire dalla realtà", ha aggiunto.

Come si ottiene la cittadinanza in Italia

La cittadinanza italiana si acquista ‘iure sanguinis', cioè se si nasce (o si viene adottati) da cittadini italiani, come prevede la legge 91 del 1992, che non è stata ancora modificata. Si può ottenere anche se si nasce in Italia da genitori apolidi o da genitori ignoti, casi ovviamente rarissimi. La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni (status civitatis) e hanno determinati requisiti , per esempio non devono avere procedimenti penali a carico. Si può chiedere la cittadinanza anche per matrimonio. Chi nasce in Italia da genitori stranieri può invece chiedere la cittadinanza al compimento dei 18 anni: può farlo però solo se ha risieduto in Italia legalmente e continuativamente. Al raggiungimento della maggiore età, e entro il diciannovesimo compleanno, può un ragazzo può presentare domanda per ottenere la cittadinanza.

L'appello degli italiani senza cittadinanza: "Noi cittadini di serie B"

La pagina Facebook ‘Italiani senza cittadinanza', che rappresenta tutti coloro che si definiscono "figli di una patria che non ci riconosce", ha lanciato l'ennesimo appello al governo: "Prima dei Decreti Sicurezza la durata massima delle nostre pratiche di cittadinanza per legge era di due anni. Che da ieri sera, dopo il Consiglio dei ministri, potrebbero diventare tre anni. A viverlo direttamente sulla pelle non ci sembra un miglioramento da festeggiare perché chi legifera sulle nostre esistenze di Italiani Senza Cittadinanza può e dece fare molto di più. Anche perché già aspettiamo tantissimi anni e continuiamo a dover dimostrare requisiti molto difficili per dei giovani italiani, come anni di reddito sufficiente. E se poi la richiesta ci viene bocciata, anche solo per un buco di residenza di qualche giorno quando eravamo ancora bambini o adolescenti, dobbiamo ricominciare da capo con la difficilissima e costosa raccolta di tutti i documenti necessari dal Paese di origine, anni di reddito e residenza ferrea. Ad ogni rifiuto ci ritroveremo così a dover aspettare anni e anni".

"Per questo il nostro movimento aveva indicato come atto minimo di onestà e buona volontà da parte dei nostri governanti la necessità di una durata massima di un anno di attesa di una risposta alla propria pratica di cittadinanza, durata che in altri Paesi europei è già realtà".

"Va cambiata dignitosamente – hanno aggiunto – innanzitutto la durata delle nostre pratiche di cittadinanza, la modifica dei Decreti Sicurezza anche a quello doveva servire ma ora ci troviamo di fronte al timidissimo passaggio dai 4 anni (contenuto nel primo decreto sicurezza e votato nel 2018) ai tre anni decisi nella notte dai ministri e che neanche varrebbero per chi ha già fatto la richiesta da anni".

"Inoltre deve essere chiaro che non siamo cittadini di serie B e che la cittadinanza non possa essere revocabile. E va finalmente migliorata la legge di cittadinanza inserendo un percorso ad hoc per noi che qui cresciamo e anticipato il riconoscimento a chi tra noi addirittura ci nasce. È ora del nostro ‘ius respiro' e di una riforma decente".

3.159 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views