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Caos voli, in Europa gli aeroporti impongono un tetto massimo al numero di passeggeri giornalieri

In Europa gli aeroporti impongono un tetto massimo al numero di passeggeri che potranno partire ogni giorno. Il primo è lo scalo di Heathrow, a Londra, che ha imposto un limite di 100mila passeggeri. Lo scalo ha chiesto alle compagnie aeree di non vendere più biglietti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ancora caos negli aeroporti di tutta Europa: la situazione non accenna a migliorare e, tra scioperi delle compagnie e carenza di personale via terra, diversi scali di rilevanza mondiale hanno dovuto imporre restrizioni per poter gestire più facilmente il flusso di passeggeri. L'aeroporto di Heathrow a Londra, per esempio, ha decretato un limite di due mesi al traffico aereo introducendo un tetto massimo di 100mila passeggeri al giorno. Lo scalo aeroportuale ha chiesto alle compagnie di interrompere la vendita di biglietti per l'estate.

"Saranno necessarie diverse azioni di questo tipo per garantire ai passeggeri un viaggio sicuro e senza intoppi. Alcune compagnie aeree hanno già agito di conseguenza, ma non sono abbastanza. Per questo motivo abbiamo imposto in autonomia un limite di 100mila persone al giorno dal 12 luglio all'11 settembre" ha spiegato l'amministratore delegato di Heathrow, John Holland-Kaye.

La situazione causata dai licenziamenti avvenuti durante la pandemia, è stata ulteriormente aggravata dall'aumento generale dei prezzi del carburante dovuto alla guerra in Ucraina. La gestione del normale traffico di passeggeri (e quella dei voli) è dunque impossibile allo stato attuale.

Fino al 2019, infatti, il solo aeroporto di Heathrow contava 200mila persone al giorno. In questo momento, invece, la struttura può garantire i servizi "solo" a 100mila passeggeri al giorno. Da qui la richiesta di interrompere la vendita dei biglietti in estate.

Compagnie aeree e aeroporti, infatti, stanno affrontando i diversi problemi nella gestione del flusso di viaggiatori post-pandemia e continue cancellazioni di voli. Il limite di 100mila passeggeri al giorno, infatti, è comunque troppo ampio.

L'aeroporto londinese, infatti, fatica a gestire questa mole di lavoro a causa della carenza di personale via terra che si occupi del check-in e dei controlli di sicurezza. Per risolvere il problema, Heathrow e le compagnie aeree consigliano ai clienti di arrivare in aeroporto almeno tre ore prima dell'orario di partenza previsto.

Le precauzioni però non sono abbastanza contro le cancellazioni dei voli. Il preavviso fornito è sempre di poche ore e i passeggeri sono spesso costretti a lunghe ore di fila prima di essere rimandati a casa.

Diverse persone sono state colpite dal caos nello smistamento dei bagagli: gli effetti personali di migliaia di viaggiatori sono stati caricati sugli aerei sbagliati. I tempi per il recupero sono di diversi giorni.

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Le compagnie che hanno cancellato voli in tutta Europa

Tra le compagnie aeree che hanno adottato misure restrittive per gestire il flusso di viaggiatori c'è British Airways, che ha tagliato circa 30mila voli previsti tra aprile e ottobre e KLM e Lufhtansa che hanno annunciato centinaia di cancellazioni nel mondo nel corso dell'estate. Con loro anche Ryanair ed Easyjet.

In tutto sono più di 41mila i voli cancellati dal primo luglio al 30 settembre e almeno 7mila sono in Italia. I tagli però potrebbero coinvolgere fino a 114mila tratte. 

Il mese scorso anche il secondo aeroporto di Londra, Gatwick, aveva annunciato che non avrebbe gestito più di 825 voli al giorno nel corso di luglio e circa 850 ad agosto. Prima della pandemia, lo scalo arrivava a circa 950 voli giornalieri.

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Gli aeroporti in cui si rischiano più disagi

Negli aeroporti di Parigi per ora è stato cancellato quasi un volo su cinque. La Francia riscontra le sue maggiori difficoltà con lo smistamento dei bagagli: diversi voli infatti sono partiti senza valigia al seguito. Si stima che siano rimasti a terra circa 2.000 bagagli all'aeroporto Charles de Gaulle.

L'aeroporto di Amsterdam Schiphol richiede ai passeggeri di presentarsi anche 4 ore prima della partenza. Le autorità hanno posto un tetto limite ai voli per ridurre di oltre 13mila unità il numero di passeggeri giornalieri nello scalo.

Il limite è stato fissato a 67.500 passeggeri al giorno per luglio e a 72.500 per agosto. La compagnia aerea Corendon sposterà 150 voli all'aeroporto di Rotterdam The Hague.

In Spagna tutti gli aeroporti sono stati travolti dagli scioperi indetti da Ryanair ed EasyJet. Più di 100 aerei sono partiti in ritardo nelle ultime settimane mentre nuove mobilitazioni minacciano di colpire le partenze dei voli EasyJet dal 15 al 31 luglio.

Anche la Germania soffre la carenza di personale a terra: lunghissime le file ai controlli in tutti gli aeroporti nazionali. La compagnia di bandiera ha dovuto cancellare 2.200 voli per tutta l'estate proprio per la mancanza di dipendenti.

La situazione in Italia

Ancora sotto controllo (seppur difficile) la situazione in Italia, in particolare all'aeroporto di Roma Fiumicino, primo scalo italiano per numero di passeggeri. Le varie sigle sindacali di settore hanno indetto uno sciopero nazionale per il 17 luglio: si fermeranno Ryanair, EasyJet, Volotea e i controllori di volo. Un'altra mobilitazione era stata indetta il 25 giugno scorso: le medesime compagnie avevano cancellato voli per 24 ore.

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