Toni Servillo spiega le parole su Gaza a Venezia: “Non si può partecipare e stare come l’orchestrina del Titanic”

Dopo 25 anni di collaborazione e amicizia, sette film diretti da Paolo Sorrentino da protagonista, Toni Servillo ha ricevuto la sua prima Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia, per la sua interpretazione de La Grazia. L'attore, che durante la premiazione si è speso in un discorso conciso ma piuttosto diretto, ha parlato anche delle parole su Gaza, arrivate in conclusione di un Festival in cui l'argomento è stato affrontato in diverse occasioni e modalità.
Toni Servillo e il suo discorso su Gaza alla premiazione di Venezia
Intervistato dal Corriere della Sera, Toni Servillo racconta l'emozione della vittoria, dal primo messaggio ricevuto da Sorrentino: "Sono molto felice per te: al settimo film insieme ce l’hai fatta", all'applauso scrosciante dei fotografi che lo hanno accolto dopo la premiazione. La serata di chiusura ha visto l'attore napoletano da protagonista, sul palco delle kermesse, ha rivolto un messaggio agli attivisti della Global Sumud Flotilla e al quotidiano spiega la genesi delle sue parole:
Ho creduto di interpretare un sentimento comune nel cinema italiano, con un augurio a queste persone che con un gesto di spontaneità si mettono in mare, affrontano rischi di tutti i generi, naturali e legali, per offrire un gesto di umanità, non burocratico. Questo è quello di cui abbiamo bisogno e la politica dovrebbe ascoltare. Non si può partecipare a una manifestazione importante come Venezia e dare l’impressione di essere come l’orchestrina del Titanic. E sento che anche questa creazione di Paolo, il presidente Mariano De Santis, ci ricorda che siamo e dobbiamo restare umani mentre sul palcoscenico della nostra vita sono tanti i leader pieni di certezze urlate in maniera arrogante.
La polemica dei primi giorni al Festival
I primi giorni alla Mostra del Cinema di Venezia erano stati segnati da alcune polemiche in merito alle dichiarazioni dopo la richiesta da parte dei ProPal, firmatari della lettera redatta da Venice4Palestine, per escludere dalla kermesse Gal Gadot e Gerard Butler per le loro posizioni su Israele. L'attore, che era tra coloro che avevano firmato la prima lettera del collettivo di artisti, si era detto poi contrario al boicottaggio dei colleghi, come d'altra parte anche il regista e amico Paolo Sorrentino.