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L'omicidio di Elisa Claps

Per Elisa, Della Monica è Danilo Restivo: “Immedesimato fino a svenire e avere un attacco di panico”

Per Elisa – Il caso Claps racconta l’omicidio di Elisa Claps, morta a 16 anni a Potenza. Fanpage.it ha intervistato Giulio Della Monica. L’attore, che nella serie tv di Rai1 interpreta l’assassino Danilo Restivo, ha raccontato come si è trasformato nel personaggio, il carico emotivo di un ruolo simile e il commovente incontro con Gildo Claps, fratello della vittima.
A cura di Daniela Seclì
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Per Elisa - Il caso Claps: intervista a Giulio Della Monica, attore che interpreta Danilo Restivo
Per Elisa – Il caso Claps: intervista a Giulio Della Monica, attore che interpreta Danilo Restivo
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Per Elisa – Il caso Claps è la serie con Gianmarco Saurino e Giulio Della Monica che racconta la storia di Elisa Claps, la sedicenne assassinata da Danilo Restivo il 12 settembre 1993. I suoi resti sono stati ritrovati diciassette anni dopo l'omicidio nella Chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Martedì 7 novembre, Rai1 trasmetterà la terza e ultima puntata della fiction diretta da Marco Pontecorvo, la cui trama racconterà l'omicidio di Heather Barnett. Fanpage.it ha intervistato Giulio Della Monica, l'attore che ha convinto critica e pubblico con la sua eccezionale interpretazione del killer Danilo Restivo. Giulio Della Monica ha 33 anni, vive a Roma ed è nato a Salerno. Nel 2014 si è diplomato al Teatro Stabile di Genova. Dopo avere lavorato a lungo a teatro, ha fatto il provino per la serie Per Elisa – Il caso Claps, convincendo il regista Marco Pontecorvo che lo ha voluto nel cast: "Ha creduto moltissimo in me e di questo gli sono grato". Tra aneddoti e retroscena, l'attore ha raccontato a Fanpage.it anche l'emozionante incontro con Gildo Claps, fratello di Elisa:

Gildo Claps non voleva incontrare noi attori che interpretavamo la famiglia Restivo. A livello emotivo per lui era una cosa troppo difficile da gestire, era doloroso. Per tre mesi non ci siamo visti, poi un caso fortuito ha voluto che lo incontrassi. Uscivo dall'hotel, mentre lui entrava. Ci siamo ritrovati schiacciati nello spazio tra i due ingressi. Lui mi ha riconosciuto e io l'ho riconosciuto. Gli ho detto: "Io sono Giulio, sono un attore, non sono Restivo" e ci siamo abbracciati e commossi.

Il caso Claps: Giulio Della Monica è Danilo Restivo, assassino di Elisa Claps

Danilo Restivo nella fiction Per Elisa - Il caso Claps è interpretato da Giulio Della Monica
Danilo Restivo nella fiction Per Elisa – Il caso Claps è interpretato da Giulio Della Monica

La tua interpretazione di Danilo Restivo è stata eccezionale. Come è avvenuta quella trasformazione che ti ha portato a essere così simile a lui sullo schermo? 

Dopo essere stato scelto, ho studiato il personaggio insieme al regista Marco Pontecorvo. Poi, ho lavorato con una psicologa per cercare un punto di contatto tra me e una persona così distante da quello che sono. Ho studiato manuali di criminologia e psicologia che descrivevano il profilo personologico dei serial killer. Dietro ci sono quasi sempre una o più patologie gravi che spesso si accompagnano a contesti socioculturali ostili, ambienti familiari o sociali avversi, un'infanzia traumatica. Ho imparato a umanizzare questi mostri, perché vengono visti come tali, come qualcosa di non umano. Invece, sono persone con migliaia di problemi. Dentro di loro non c'è solo male e violenza, ma spesso anche una grande fragilità. Voglio precisare una cosa però.

Prego.

Come dicevo, i serial killer possono avere diverse patologie. Insieme a Marco Pontecorvo ne abbiamo scelta una su cui lavorare: il disturbo dissociativo di identità. Ma questo è il personaggio che si ispira a Danilo Restivo, la realtà è un'altra cosa. La polizia del Dorset, mentre indagava sull'omicidio di Heather Barnett, coinvolse l'FBI e persino loro non riuscirono a inquadrare con precisione che profilo di serial killer fosse Restivo.

Come hai raggiunto quella somiglianza fisica con l'assassino di Elisa Claps?

Che tu ci creda o no, per fare la serie sono dimagrito (ride, ndr). Ho perso 10 chili, che però piano piano ho recuperato. Infatti, se uno ci fa caso, ci sono scene in cui sono più magro rispetto ad altre perché sul finale Restivo era molto più grasso. Poi, il resto è grazie a trucco e parrucco.

Con quale stato d'animo ti sei approcciato a un ruolo così complesso?

Avevo tanta paura di varie cose. Innanzitutto del personaggio in sé, del fatto che fosse una storia vera, così recente, vicina a noi. Avevo il timore di poter essere associato a Restivo. Poi, ho deciso di buttarmi e, oltre la grande paura, ho trovato il coraggio.

Accostandoti alla storia di Danilo Restivo, ti è capitato di ritrovarti a comprendere il meccanismo per cui è arrivato a tanto? 

Sono riuscito a capirlo, ma non a giustificarlo. C'è differenza. Condanno quello che ha fatto. Con questo ruolo ho imparato a fare coesistere le contraddizioni che ci sono nell'animo umano, si può sia empatizzare con lui, che condannarlo per le sue azioni. Per il resto, mi sono abbandonato ai fatti, alla vicenda e alle correnti emotive del personaggio. Vorrei riportarti una testimonianza che ho ricevuto mentre ero a Potenza per le riprese.

Riguarda Danilo Restivo?

Sì. Un uomo, a muso duro, mi ha fermato. Aveva capito che avrei interpretato Danilo Restivo e si è lasciato andare a improperi contro di lui. A un certo punto mi ha detto: "Quando Danilo era ragazzino, noi lo picchiavamo. Lo pestavamo e lui sai cosa faceva? Rideva". Io gli ho risposto: "Una persona che quando viene picchiata ride, ti sembra che stia bene?". E lui: "Ma quando mai. Non era malato, era solo un frustrato, represso". Questa è una di quelle cose che ti fa dire: "Lo capisco ma non lo giustifico". Preciso però che non so se questa persona mi abbia raccontato la verità.

L'incontro con il fratello di Elisa Claps: "L'abbraccio commosso tra me e Gildo"

Elisa Claps e il fratello Gildo Claps
Elisa Claps e il fratello Gildo Claps

La famiglia Claps ha fatto da consulente nella lavorazione della miniserie di Rai1. Hai avuto modo di incontrare Gildo Claps?

Gildo Claps non voleva interagire con noi attori che interpretavamo la famiglia Restivo. Anche se in maniera razionale sapeva dividere la finzione dalla realtà, a livello emotivo per lui era una cosa troppo difficile da gestire, era doloroso. Aveva difficoltà a incontrarci e noi lo capivamo. Per tre mesi non ci siamo visti, poi un caso fortuito ha voluto che lo incontrassi.

Come è andata?

Uscivo dall'hotel mentre lui entrava, ci siamo ritrovati schiacciati nello spazio tra i due ingressi. Lui mi ha riconosciuto e io l'ho riconosciuto. Gli ho detto: "Io sono Giulio, sono un attore, non sono Restivo" e ci siamo abbracciati e commossi. C'era anche la moglie Irene. Da quel giorno, si è un po' sbloccato. È venuto a salutarci sul set, mentre prima aveva detto che non riusciva a venire. Questo fa capire come stavamo raccontando qualcosa di ancora delicato e doloroso.

Qual è stata la scena che ha avuto il carico emotivo più intenso per te? Quella più difficile da girare.

Il mio personaggio ne aveva una dietro l'altra. C'è stato un momento in cui ero talmente impressionato che stavo svenendo. Sono sbiancato. Marco Pontecorvo mi ha risollevato dicendomi: "Non fare così". Era la scena in cui tornavo dalla chiesa con la mano insanguinata dopo avere ucciso Elisa. Stavo proprio svenendo. Anche ora che te lo racconto è pesante per me. Ero cosparso di sangue. Mi sono immedesimato in quello stato di agitazione. Nella scena in cui entravo in carcere, mi stava venendo un attacco di panico. Mi stavo sentendo male anche nella scena dell'interrogatorio a Londra che ci sarà nell'ultima puntata. Anche quella è stata emotivamente carica.

Riguardandoti in tv nella serie Per Elisa – Il caso Claps, cosa hai provato?

Quando abbiamo visto le prime due puntate in anteprima con il cast è stato stranissimo, avevo l'impressione di non essere io. Mi guardavo, ma non vedevo me. Poi mi sono abituato. Sono curioso di vedere la puntata finale, perché lì c'è la trasformazione più eclatante, l'evoluzione completa del mio personaggio.

Qual è il ricordo più bello che porterai con te dell’esperienza fatta sul set?

L'abbraccio con Gildo Claps. Quello è stato veramente un momento importante per me. Nessuno lo sa, ma andavo ogni giorno sul set con la paura, con un carico emotivo anche per il fatto che Gildo non volesse incontrarci. Quell'abbraccio per me è stato il momento più bello. Con tutti gli attori, poi, si è creata una famiglia. Ci sentiamo e ogni occasione è buona per incontrarci.

Il corpo di Elisa Claps trovato 17 anni dopo l'omicidio

Elisa Claps è stata uccisa a 16 anni da Danilo Restivo
Elisa Claps è stata uccisa a 16 anni da Danilo Restivo

È stata riaperta al culto la chiesa della Santissima Trinità di Potenza dove i resti di Elisa Claps sono stati trovati 17 anni dopo l'omicidio. A seguito della protesta guidata da Gildo Claps, è giunta la dura replica dell'Arcidiocesi di Potenza.

Ieri ho chiamato Gildo proprio a riguardo. Gli ho detto che mi sembra ci sia una mancanza di dialogo, nonostante la famiglia Claps abbia fatto un passo verso di loro. Spero che si raggiunga un punto di incontro e venga rispettato il dolore di questa famiglia. Potrebbero mettere una targa, commemorare Elisa durante una messa. Ci sono mille modi. Che uno creda o non creda, la parola di Gesù Cristo diceva di abbracciarsi. Sarebbe qualcosa di profondamente cristiano.

Dopo questo ruolo dove ti rivedremo?

Nella serie Vanina Guarrasi (titolo provvisorio, ndr), dove interpreterò un poliziotto bonaccione. Il contrario rispetto al ruolo precedente. Andrà in onda su Canale5.

Per Elisa - Il caso Claps, nel cast Giulio Della Monica
Per Elisa – Il caso Claps, nel cast Giulio Della Monica
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