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Pisano propone password di Stato (poi ci ripensa). Salvini: “È Grande Fratello, sono pericolosi”

Finisce al centro della polemica il ministro per l’Innovazione, Paola Pisano, che durante una trasmissione radiofonica parla di username e password fornite dallo Stato per l’accesso a tutti i portali online, sia della Pubblica amministrazione che privati. Salvini parla di “Grande Fratello”, critiche anche dal Pd e da Fratelli d’Italia.
A cura di Stefano Rizzuti
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È polemica sulle parole del ministro dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione Paola Pisano. Intervenendo alla trasmissione di Radio 1 Eta Beta, Pisano ipotizza la creazione di una password e di un username di Stato, forniti dall’amministrazione centrale a tutti i cittadini. Una possibilità su cui la stessa Pisano fa poi dietrofront, parlando di un malinteso e spiegando che il suo riferimento è, in realtà, al già esistente Spid. “Con l’identità digitale noi avremo un’unica e sola user e password per accedere a tutti i servizi digitali della Pubblica amministrazione”, aveva detto Pisano in mattinata.

Ma non solo alla Pa. E da qui nasce la polemica. Perché Pisano fa riferimento anche a siti privati e all’e-commerce. Le credenziali, secondo la sua idea, “potrebbero essere utilizzate per accedere anche ai servizi del privato. Per esempio il nostro conto in banca o per comprare su Amazon. Ogni volta che noi abbiamo una user e una password, questa user e password dovrebbe essere data dallo Stato, perché è lo Stato l’unico soggetto che ha davvero certezza che quello è quel cittadino”. Un sistema per combattere le truffe online, aveva spiegato ancora.

La precisazione di Pisano

Dopo le polemiche arriva il ministero che fa capo a Pisano a cercare di spiegare: “Nessuna nuova proposta né nuova password di Stato. Il ministro Paola Pisano si riferiva alla Spid già usata da cinque milioni di italiani. L’intenzione da discutere con tutti gli interlocutori istituzionali competenti è solo quella di affidarne la gestione direttamente allo Stato”. Anche Pisano, su Twitter, specifica: “Vediamo di sgomberare il campo da ogni equivoco: l’identità digitale sarà rilasciata dallo Stato e servirà a identificare il cittadino in modo univoco verso lo Stato stesso. In futuro, per aziende e cittadini che lo vorranno, potrebbe essere ulteriore sistema di autenticazione”.

Le proteste: dal Pd a Salvini

Le parole di Pisano hanno infiammato la polemica. Il leader della Lega, Matteo Salvini, sintetizza la sua posizione su Twitter: “Il Grande Fratello al governo. Questi sono pericolosi”. Il deputato del Pd, Filippo Sensi, non sembra avere un’idea molto diversa: “A me questa cosa mette i brividi”. Si dice “molto perplessa” anche Marianna Madia, esponente Pd ed ex ministro della Pubblica amministrazione: “Credo occorra un confronto urgente sulle scelte complessive del governo in materia di digitale e dati. Alcune scelte meritano un approfondimento e un confronto ampio e non possono essere rilasciate ad improvvisazioni estemporanee”.

Va all’attacco anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “L'ultima sparata grillina è lo Stato che dà ai cittadini nome utente e password per fare acquisti. L'ossessione dei 5 Stelle per il controllo dello Stato sui cittadini è ormai fuori dai livelli di guardia. Col governo gialloverde prima e con quello rossogiallo ora, hanno fatto passare provvedimenti per controllare ogni singolo movimento di cittadini e aziende: George Orwell impallidirebbe di fronte al Grande Fratello messo in piedi dai Casaleggio's boys. Mandare a casa questi improbabili e improvvisati satrapetti di quarta categoria è di assoluta priorità”.

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