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Manifestazione Cgil, Meloni: “Landini ringrazia Lamorgese, ma ministra ha trattato con neofascisti”

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha attaccato il segretario generale della Cgil: “Maurizio Landini ringrazia il Ministro degli Interni Lamorgese. Solo che intanto è emerso non solo che la Lamorgese sapeva della presenza in piazza di esponenti di Forza Nuova e della loro intenzione di assaltare la sede del sindacato, ma addirittura che il corteo fino alla Cgil sarebbe stato ‘concordato’ con il Viminale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni attacca il segretario della Cgil Maurizio Landini, organizzatore della grande manifestazione a piazza San Giovanni, indetta per protestare contro l'assalto subito dal sindacato durante il corteo No Green Pass di sabato scorso. La sede della Cgil è stata vandalizzata da militanti di Forza Nuova, i cui leader, Fiore e Castellino, sono stati poi arrestati. Meloni, come Matteo Salvini, non ha partecipato alla mobilitazione antifascista di oggi, a cui invece hanno preso parte tutti i leader della sinistra.

"A seguito delle devastazioni nella sede della Cgil di sabato scorso, a opera di Forza Nuova, la Confederazione ha annunciato una manifestazione per oggi, alla quale ha aderito la triplice sindacale. Titolo della manifestazione ‘mai più fascismi' per richiamare la matrice dell'aggressione di sabato. Poi, oggi, dal palco di Piazza San Giovanni, Maurizio Landini ringrazia il Ministro degli Interni Lamorgese. Solo che intanto è emerso non solo che la Lamorgese sapeva della presenza in piazza di esponenti di Forza Nuova e della loro intenzione di assaltare la sede del sindacato, ma addirittura che il corteo fino alla Cgil sarebbe stato ‘concordato' con il Viminale. Mi sono persa: alla manifestazione ‘mai più fascismi' Maurizio Landini ringrazia la Lamorgese di aver trattato con i neofascisti perché arrivassero alla Cgil?", ha scritto in un post su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia.

Meloni si riferisce alle dichiarazioni fatte in Aula dalla stessa ministra dell'Interno, durante il question time di mercoledì alla Camera. Lamorgese, prendendo la parola alla Camera, ha spiegato che è stato ritenuto più sicuro dalle forze dell'ordine non fermare Giuliano Castellino, che a piazza del Popolo aveva aizzato la folla, indirizzando il corteo verso la sede della Cgil: "La scelta di procedere coattivamente nell'immediatezza nei sui confronti non è stata ritenuta percorribile da parte delle autorità di pubblica sicurezza che erano nella piazza nella considerazione che un intervento coercitivo in un contesto di particolare affollamento avrebbe creato il rischio di provocare reazioni violente da parte dell'interessato e dei suoi sodali con una degenerazione dell'ordine pubblico". Per Meloni questo dimostrerebbe che il governo sapeva in anticipo dei possibili scontri, ma non è intervenuto perché avrebbe potuto trarre vantaggio dai disordini. La leader di Fratelli d'Italia ha anche evocato la "strategia della tensione", senza però portare alcuna prova di quanto asserisce.

La ministra ha anche anticipato che martedì 19 ottobre è prevista un'informativa in Aula, "che si avvarrà delle relazioni chieste immediatamente al capo della Polizia e al Prefetto di Roma".

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