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Lamorgese su scontri no green pass: “Fermare Castellino avrebbe potuto provocare reazioni violente”

La ministra dell’Interno alla Camera risponde all’interrogazione parlamentare di Giorgia Meloni sull’assalto alla Cgil e sulle violenze di sabato a Roma: “Procedere coattivamente nell’immediatezza nei confronti di Castellino non è stata ritenuta una strada percorribile – ha spiegato – un intervento coercitivo in un contesto di particolare affollamento avrebbe creato il rischio di provocare reazioni violente”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dopo i fatti di sabato a Roma, con la manifestazione violenta e l'assalto alla Cgil, la ministra Lamorgese è andata in Aula – alla Camera dei deputati – per rispondere all'interrogazione urgente presentata da Giorgia Meloni: "Nella lunga lista delle sue inadempienze ci sono anche i fatti di Roma, lei era stata avvisata che c'erano persone pericolose per l'ordine pubblico? – ha chiesto la presidente di Fratelli d'Italia – È stata avvertita che quelle persone avevano annunciato che avrebbero assaltato la sede della Cgil?". E ancora: "In piazza c'erano agenti infiltrati? Perché non ha agito di conseguenza?".

La ministra dell'Interno si è innanzitutto associata "all'unanime condanna di tali episodi di violenza" e ha espresso "solidarietà alla Cgil per il vile assalto alla sua sede". Poi ha ribadito anche "piena solidarietà alle forza di polizia e ai 38 agenti feriti". Lamorgese ha ricordato che il 19 ottobre svolgerà una "dettagliata informativa in Aula, che si avvarrà delle relazioni chieste immediatamente al capo della Polizia e al Prefetto di Roma".

Lamorgese ha spiegato che "gli elementi acquisiti consentono di individuare la figura di Giuliano Castellino, che a piazza del Popolo ha preso la parola facendo riferimento alla volontà di indirizzare il corteo verso la sede della Cgil". Castellino "è destinatario di daspo, della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, integrato con la sospensione della mobilità". Tuttavia "la scelta di procedere coattivamente nell'immediatezza nei sui confronti non è stata ritenuta percorribile da parte delle autorità di pubblica sicurezza che erano nella piazza – ha continuato – nella considerazione che un intervento coercitivo in un contesto di particolare affollamento avrebbe creato il rischio di provocare reazioni violente da parte dell'interessato e dei suoi sodali con una degenerazione dell'ordine pubblico". Secondo la ministra "la condotta di Castellino, evidenziatasi in seguito, l'ha portato in arresto in flagranza differita, e la sua posizione è al vaglio della magistratura".

La ministra Lamorgese ha risposto anche sul tema del possibile scioglimento di Forza Nuova: "È doveroso rilevare come si tratti di un tema di grande rilevanza ed estrema complessità – ha spiegato – Come ho avuto occasione di dire in altri momenti, la questione è all'attenzione del governo, la cui azione collegiale potrà indirizzarsi dopo le azioni della magistratura e a seguito del voto della mozione in Parlamento".

Durissima la controreplica di Giorgia Meloni: "Questa risposta è offensiva, offensiva delle forze dell'ordine, perché le immagini dei sette agenti lasciati a prendere le bastonate davanti alla Cgil è indegna – ha attaccato – È offensiva per le persone che vogliono protestare pacificamente contro il vostro governo ed è offensiva di questo Parlamento che non è fatto di imbecilli". Poi ha puntato il dito dritto contro la ministra: "Lei sapeva e non ha fatto nulla". E ancora: "Fino a ieri potevamo pensare che era frutto della sua incapacità, invece lei dice che quello che è accaduto sabato è stato volutamente permesso. Questo ci riporta agli anni più bui della storia italiana, siamo tornati alla strategia della tensione".

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