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M5s pensa a Fratelli d’Italia per allargare la maggioranza: “Non è un tabù”

Dopo l’espulsione di due senatori dal Movimento 5 Stelle, la maggioranza guarda anche ad altre forze politiche per rafforzarsi, quanto meno nei voti sui singoli provvedimenti. E il M5s, come spiega il suo capogruppo a Palazzo Madama, Stefano Patuanelli, guarda a Fratelli d’Italia: “Non c’è nessun tabù verso FdI, così come per nessun’altra forza politica”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le espulsioni dei due senatori del Movimento 5 Stelle, Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, pone alla maggioranza una problema di tenuta a Palazzo Madama. I numeri sono stretti e il margine potrebbe scendere ulteriormente in caso di espulsione anche di Elena Fattori e Paola Nugnes, anche loro sotto procedimento. Ne è consapevole Stefano Patuanelli, capogruppo pentastellato al Senato. E in un’intervista al Messaggero spiega che la maggioranza è pronta ad accogliere i voti di altre forze politiche: “Non c’è nessun tabù verso Fratelli d’Italia, così come per nessun’altra forza politica”.

Dopo le espulsioni i margini sono ristretti al Senato, “ma non si può pensare di derogare ai principi in nome della convenienza politica – sottolinea Patuanelli –. A prescindere dai numeri, chi non si comporta in un certo modo non può restare nel M5s. In ogni caso non siamo preoccupati. Di fronte a misure utili ai cittadini, in Aula troveremo una convergenza più ampia di quella della maggioranza in senso stretto”. Per cui, nessun problema a trovare i voti anche dentro altre forze politiche: “Se altri percepiscono la bontà dei nostri provvedimenti, ben vengano i loro voti. Non c’è nessun tabù verso Fratelli d'Italia così come per nessun'altra forza politica”.

Patuanelli parla anche del ruolo del Parlamento in seguito all’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ridargli centralità dopo l’annullamento della discussione sulla legge di Bilancio: “Finora ci siamo trovati nella condizione di approvare molti decreti nel tentativo di porre rimedio alla difficile eredità che ci hanno consegnato i governi precedenti. Ma sono convinto che nei prossimi mesi il Parlamento sarà al centro dell’azione politica della maggioranza”. A partire dal taglio degli stipendi dei parlamentari, tema rilanciato a Capodanno da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista: “Rinunciare a certi privilegi, come già fa il Movimento da sei anni, è un dovere per tutta la classe politica e noi la riteniamo un'assoluta priorità che contiamo di portare a casa entro la fine dell'anno”, conclude Patuanelli.

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