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Le Regioni che rischiano la zona gialla per incidenza, terapie intensive e ricoveri

La tabella del monitoraggio Iss di oggi dice che l’incidenza è da zona gialla in quasi tutte le Regioni, ma la situazione negli ospedali è ancora sotto controllo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Italia resta in zona bianca, per ora. La situazione dei contagi sta peggiorando praticamente ovunque e, in questo senso, il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi ha parlato chiaro: l'incidenza sta crescendo verticalmente. La preoccupazione è abbastanza diffusa, mentre il rischio zona gialla si riaffaccia su diverse Regioni. Alcune, però, sono molto più vicine di altre alle soglie da non superare per non cambiare colore. I 50 casi ogni 100mila abitanti, limite massimo per l'incidenza, l'hanno oltrepassato gran parte delle Regioni. La situazione sta peggiorando anche negli ospedali, con alcuni territori più colpiti in cui i posti letto occupati cominciano ad avvicinarsi pericolosamente alle soglie di 10% in terapia intensiva e 15% e in area medica.

L'incidenza Regione per Regione, quasi tutte sono da zona gialla

L'incidenza è il primo dei tre indicatori decisionali che l'Istituto superiore di sanità considera per determinare l'eventuale passaggio in zona gialla delle Regioni. Il dato, però, è in crescita da settimane praticamente ovunque. La zona gialla è prevista con più di 50 contagi ogni 100mila abitanti e le Regioni che sono sotto questa soglia sono appena quattro: Basilicata, Molise, Puglia e Sardegna. Tutte le altre superano il limite, ma c'è da dire che alcune zone sono particolarmente a rischio: il Friuli Venezia Giulia ha un'incidenza di 233,0 casi ogni 100mila abitanti, la Provincia di Bolzano addirittura di 316,3. In ogni caso, però, bisogna superare tutti e tre le soglie nei tre indicatori per passare in zona gialla, perciò – per ora – si resta bianchi grazie alla bassa occupazione degli ospedali.

Terapie intensive e ricoveri, le Regioni che rischiano il giallo

Negli ospedali, però, la situazione sta peggiorando e non è detto che con il prossimo monitoraggio alcune Regioni possano tornare in zona gialla. Il limite da non superare è quello del 10% per le terapie intensive e del 15% per le aree mediche. Ad oggi ci sono Regioni che superano uno dei due indicatori: in Friuli Venezia Giulia le rianimazioni sono occupate al 10,9% e considerando anche il fatto che l'incidenza è nettamente oltre il limite della zona gialla (più da zona arancione), l'unico motivo per cui resta in zona bianca sono i posti letto in area medica; stesso discorso per le Marche, che hanno le terapie intensive al 10,0%; intanto, invece, in area medica le più vicine alla soglia del 15% sono Calabria (11,3%) e Bolzano (13,6%). Insomma, per il Friuli Venezia Giulia la zona gialla comincia a diventare più che un'ipotesi già dal prossimo monitoraggio. Ma se i dati continueranno a crescere con questa velocità il rischio di cambiare colore prima di Natale riguarda tutte le Regioni.

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