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Di Maio lascia la guida del M5s: l’impatto sul governo giallorosso e la nuova fase del Movimento

Vito Crimi, che ha assunto la reggenza del M5s dopo il passo indietro di Luigi Di Maio, difende l’ormai ex capo politico: “Di Maio è diventato presto il bersaglio naturale di chi voleva demolirci, eppure non si è mai tirato indietro. Anzi, ha fatto da scudo umano per proteggere l’intero Movimento del quale è parte fin dalle origini, e ci ha condotti fino a divenire la prima realtà politica del Paese e forza di Governo”, afferma il viceministro dell’Interno guardando alla nuova fase che si apre per il Movimento. E intanto continua il dibattito sugli effetti che le dimissioni di Di Maio avranno sull’esecutivo giallorosso.
A cura di Annalisa Girardi
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"Abbiamo ancora tanta strada da fare al Governo, che come ho detto deve andare avanti, e tanta strada da fare nel Movimento.
Questa è sicuramente la fine di una fase, ma non del mio percorso nel MoVimento 5 Stelle. Io resterò con voi. Lavorerò con voi per far crescere questo MoVimento e continueremo a tenerlo al centro della politica per i prossimi 20 anni. Io ci credo
": così l'ormai ex leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, commenta in un post su Facebbok il suo discorso in cui ha annunciato l'addio al ruolo di capo politico.

Per quanto riguarda il futuro del Movimento, Di Maio verso la fine del suo discorso ha spiegato che per ora Vito Crimi, membro più anziano del comitato di garanzia pentastellato, assumerà la reggenza ad interim fino agli Stati generali. A marzo, ha affermato il ministro degli Esteri, "discuteremo sul cosa, e subito dopo gli Stati generali passeremo al chi".

Vito Crimi apre alla nuova fase del Movimento

La reggenza ad interm dl membro più anziano nel comitato di garanzia M5s è prevista dallo statuto pentastellato, in cui si legge che nel momento la carica di capo politico "si renda vacante, il membro più anziano del Comitato di garanzia ne assume temporaneamente le veci". Crimi siede a palazzo Madama, ed è il viceministro dell'Interno. È stato il primo capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Senato, nel 2013.

Dopo l'annuncio ufficiale di Di Maio, Crimi ha scritto un lungo messaggio rivolto ai militanti: "Assumo questo incarico con l'umiltà e la riconoscenza che si deve alle migliaia di cittadini che da anni contribuiscono alle nostre attività con idee, proposte, azioni concrete. Lo assumo con la consapevolezza di dover sostenere una grande responsabilità: quella di un Movimento che in dieci anni ha avuto una crescita inimmaginabile e che adesso deve essere accompagnato verso una nuova fase, e verso nuovi obiettivi che guardano al futuro", ha affermato Crimi su Facebook.

Il viceministro ha rassicurato che il passaggio di consegne "non avrà alcun impatto sul Governo e sui percorsi già avviati", parlando allo stesso tempo di una nuova fase di evoluzione per il Movimento. Crimi ha spiegato che intende continuare ad avvalersi del sostegno del Team del Futuro, i cui membri (compresi i facilitatori regionali eletti ieri) sono stati tutti riconfermati. Il senatore ha quindi ringraziato Di Maio, definendolo una persona onesta, leale e un lavoratore instancabile: "È diventato presto il bersaglio naturale di chi voleva demolirci, eppure non si è mai tirato indietro. Anzi, ha fatto da scudo umano per proteggere l'intero Movimento del quale è parte fin dalle origini, e ci ha condotti fino a divenire la prima realtà politica del Paese e forza di Governo".

Crimi ha quindi parlato dei successi di Di Maio come capo politico al governo, dal Reddito di Cittadinanza, alla legge anticorruzione, alla lotta contro l'evasione, al taglio dei costi della politica e a molto altro: "Se c'è tutto questo e molto, moltissimo altro, lo dobbiamo non soltanto a tutti i portavoce che hanno lavorato in Parlamento e agli attivisti e simpatizzanti del Movimento che hanno cercato di sopperire alla carenza di informazione, ma anche e soprattutto a Luigi, che ci ha messo la faccia, il cuore, l'anima, assumendosi sempre le enormi, immense, responsabilità che noi stessi gli avevamo affidato. Esattamente come oggi, con un atto di piena maturità e consapevolezza che merita il nostro più grande rispetto".

Crimi quindi conclude, guardando alla nuova fase che si apre da oggi: "Ci attendono giorni intensi. Ora è il momento di essere più uniti, umili, disponibili e decisi che mai. Con il percorso di rinnovamento che abbiamo intrapreso vogliamo offrire all'Italia un Movimento che sia strumento utile per quanti vogliono costruire un futuro a misura di tutti, di famiglie, imprese, lavoratori, studenti, cittadini. Coraggio. A riveder le stelle!".

L'impatto sul governo delle dimissioni di Di Maio

Crimi non è stato l'unico a parlare dei possibili effetti sul governo. Infatti, le dimissioni di Di Maio (che pur mantiene il suo incarico da ministro degli Esteri) come capo politico dei Cinque Stelle, sono solo l'ultimo tassello della profonda crisi identitaria che pesa sul Movimento ormai dalle ultime elezioni europee. "Sono consapevole che parte del Movimento è rimasta delusa e si è allontanata", ha infatti commentato il ministro. Che poi si è difeso: "Ho lavorato – ha detto Di Maio – per far crescere il Movimento e proteggerlo dagli approfittatori e dalle trappole lungo il percorso, anche prendendo scelte dure e a volte incomprensibili. La storia ci dice che alcuni la nostra fiducia l'hanno tradita ma per uno che ci ha tradito almeno dieci quella fiducia l'hanno ripagata".

Ad ogni modo, sono stati in molti a difendere l'esecutivo dopo il passo indietro di Di Maio. "La scelta di Luigi Di Maio di lasciare la guida del M5s mi rammarica, ma è una decisione di cui prendo atto con doveroso rispetto. La sua decisione rappresenta una tappa di un processo di riorganizzazione interna al Movimento ormai in corso da tempo e che, sono persuaso, non avrà alcuna ripercussione sulla tenuta dell'esecutivo e sulla solidità della sua squadra", ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Anche l'alleato di governo e segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha affermato che le dimissioni di Di Maio da capo politico non avranno effetti nel governo: "Sono segnali di un dibattito interno a M5s, che io rispetto, su come stare in questa fase politica. Io penso che schierarsi contro il centrodestra sia un punto dirimente", ha commentato il leader dem a Rainews 24.

Il commento delle opposizioni

Chiaramente non sono della stessa opinione le opposizioni. "Di Maio abbandona la guida dei 5 stelle al tracollo, Zingaretti annuncia lo scioglimento del Pd, Renzi litiga con tutti. Il governo è finito", tuona subito Matteo Salvini. Per Silvio Berlusconi, le dimissioni di Di Maio "cambiano poco", nel senso che non riusciranno a salvare qualcosa che è già "fallito". Per Giorgia Meloni invece, "tra Zingaretti che tenta di nascondere il Pd proponendo lo scioglimento del suo partito e Di Maio che si dimette da capo politico del M5s, assistiamo alle battute finali di un governo fantoccio".

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