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M5s, Di Maio si dimette da capo politico: “Ma non mollo, ci sarò agli Stati generali”

Luigi Di Maio ha ufficializzato le sue dimissioni da capo politico del Movimento 5 Stelle in occasione della presentazione dei facilitatori regionali pentastellati. L’indiscrezione era emersa nella giornata di ieri e stamattina è arrivata la conferma con la comunicazione da parte dello stesso Di Maio ai ministri e ai viceministri del Movimento.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ormai mancava solo l'annuncio ufficiale. Ma le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento 5 Stelle erano confermate ormai da ore. Prima le voci, mai smentite, iniziate a circolare ieri sera. Poi la comunicazione ai ministri e ai viceministri pentastellati durante una riunione che si è tenuta questa mattina. Il palco scelto per l'ufficializzazione, in pubblico, del suo passo indietro è quello del Tempio di Adriano, a Roma, dove l'ormai ex capo politico presenta la squadra dei facilitatori regionali del Movimento 5 Stelle. E che l'annuncio fosse nell'aria era evidente anche dal post su Facebook con cui Di Maio aveva anticipato l'evento di oggi: "Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi", aveva scritto. E dal palco Di Maio parla del suo passato e del futuro del Movimento, ricordando quanto fatto in questi anni. Il ministro degli Esteri sottolinea subito la necessità, per il Movimento, di rifondarsi: "Il Movimento da sempre è chiamato a essere la bussola dei cittadini. Ed è giunto il momento per questa splendida creatura di rifondarsi".

Poi l'annuncio, al termine di un lungo discorso: "Oggi sono qui per rassegnare le mie dimissioni da capo politico del Movimento per facilitare il percorso verso gli Stati Generali. Io non ci penso per nulla a mollare. Per quanto mi riguarda si chiude soltanto una fase e ci vediamo agli Stati Generali, dove potremo portare le nostre idee. Da parte mia continuerò a servire gli italiani e il M5s impegnandomi al massimo. Abbiamo da vincere anche un referendum costituzionale a maggio". Di Maio annuncia anche che da stasera le sue funzioni di capo politico passeranno a Vito Crimi, membro anziano del comitato di garanzia, come previsto da regolamento. L'intervento di Di Maio si chiude con un riferimento alla cravatta, che lui ha sempre portato e che alla fine del discorso ha voluto simbolicamente togliere.

La fiducia al centro del discorso di Di Maio

Il discorso di Luigi Di Maio è basato sul concetto della fiducia, quella che il Movimento ha espresso nei suoi confronti da quando è entrato in Parlamento ad oggi, e quella che lui stesso e il M5s hanno sempre avuto negli italiani, con riferimento soprattutto alla decisione di far votare gli iscritti su Rousseau su tutte le questioni più importanti: "Io credo nella maggioranza degli italiani, io mi fido di loro. Io mi fido di te dovremmo dirlo più spesso, dire che lo Stato crede in noi ci farebbe diventare tutti persone migliori". "Io non mi ritengo un ingenuo, ma meglio passare per tale che per imbroglione. Per restare umani e non diventare delle carogne bisogna fidarsi di chi non conosci: è ciò che ha fatto il Movimento con me portandomi fino a qua ed è quello che facciamo ogni giorno con gli italiani", spiega Di Maio.

Il pericolo del nemico interno al M5s

Di Maio parla anche delle fratture interne al Movimento, levandosi qualche sassolino dalla scarpa: "Nessuna forza politica è stata sconfitta dal nemico esterno, ma solo dall’interno. Il peggiore nemico è quello che uno non immagina di avere e che contraddice i valori che si è vantato di avere. Sono quelle persone che nel gruppo lavorano non per gli obiettivi comuni, ma per la visibilità. Persone che non ci mettono la faccia, che criticano senza voler costruire, ma solo per distruggere. Credo sia anche questione di credere in quel che facciamo. Il rumore di pochi ha sovrastato il lavoro di tantissimi in questi anni. E non vale solo per il governo. Pensare che alcuni validissimi sindaci siano stati buttati giù dal fuoco amico dei consiglieri comunali fa gridare vendetta".

Di Maio: non mollerò mai il M5s

L'ormai ex capo politico parla anche di se stesso: "Ho fatto tutto per far crescere questo Movimento e per difenderlo dalle trappole politiche e dagli approfittatori, anche prendendo scelte dure e a volte incomprensibili. Io, comunque, non mollerò mai il Movimento, è la mia famiglia. E ci sarò agli Stati generali dando il mio contributo". E sul futuro del Movimento Di Maio continua a essere ottimista, ricordando quanto più volte successo in passato: "Nessuno ci avrebbe scommesso un euro su di noi, nessuno scommetterebbe sul nostro futuro, siamo stato l’incubo di tutti gli analisti e continueremo ad esserlo, non è finita: è appena iniziata". "Questa è la fine di una fase, ma non del mio percorso nel M5s. Resterò qui con voi", aggiunge ancora l'ormai ex capo politico pentastellato.

L'elogio di Di Maio a Conte

Il ministro degli Esteri tra i ringraziamenti ne dedica uno particolare al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Tra le persone incredibili che ho incontrato c’è Giuseppe Conte. Per lui ho ammirazione: è un cittadino che non aveva mai fatto politica ed è presidente del Consiglio ed è la nostra massima espressione che i cittadini possono fare politica e si fanno Stato. Non posso che riconoscergli una onestà intellettuale e una capacità politica rara e sono orgoglioso di quella scelta".

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