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M5s, Di Maio pronto al passo indietro: domani l’incontro con i ministri

Luigi Di Maio sarebbe pronto a fare un passo indietro e a lasciare il ruolo di unico capo politico del Movimento 5 Stelle. L’annuncio potrebbe arrivare già domani, dopo che Di Maio incontrerà in mattinata i ministri e i viceministri pentastellati. La gestione potrebbe così diventare collegiale fino agli stati generali di marzo.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’annuncio potrebbe arrivare già nel pomeriggio di domani, quando il Movimento 5 Stelle presenterà i facilitatori regionali. Luigi Di Maio da domani, infatti, potrebbe non essere più il capo politico pentastellato. Un passo indietro di cui si parla nelle ultime ore e che è stato confermato anche a Fanpage.it. Le prossime 24 ore potrebbero essere quelle decisive: Di Maio dovrebbe prima riunire i ministri e i viceministri del M5s per un primo annuncio interno. Poi dovrebbe confermare pubblicamente nel pomeriggio la sua volontà di fare un passo indietro. Fino a marzo, quando si terranno gli stati generali del Movimento, la gestione non sarà più concentrata tutta nelle sue mani, ma sarà collegiale. Per arrivare così alla tappa di marzo, che potrebbe però segnare un rilancio dell’attuale ministro degli Esteri, che potrebbe anche essere pronto a ricandidarsi.

A conferma della volontà di Luigi Di Maio di rinunciare al ruolo di unico capo politico del Movimento ci sarebbe stata anche una comunicazione al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Secondo quanto apprende Fanpage.it Di Maio avrebbe già informato Conte, preannunciando la sua volontà. Nulla che possa comportare ripercussioni sul governo, avrebbe assicurato ancora il capo politico pentastellato all’inquilino di Palazzo Chigi. Un’ulteriore indizio sulla volontà di Di Maio lo fornisce anche Gianluigi Paragone, senatore ormai ex 5 Stelle, che su Facebook scrive “si dimette prima delle regionali. Dicono”. Una frase chiaramente riferita a Di Maio e che lascia intuire come la volontà del capo politico sia anche quella di evitare di essere l’unico capro espiatorio in caso di sconfitta alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria.

L’indiscrezione sul passo indietro del ministro degli Esteri per il suo ruolo all’interno del Movimento viene commentata anche dal segretario del Pd, suo alleato di governo, Nicola Zingaretti: “Se mi farebbe piacere? No, abbiamo preso un impegno anche tra persone, che rispettiamo. Io non solo scommetto sul Pd ma insisto sempre nel dire che bisogna ricostruire un campo largo, essere alleati e non avversari. È un messaggio che non sempre arriva ai leader ma molto alla base”. Anche se lo stesso segretario dem, parlando a Porta a Porta, sottolinea di non voler entrare “nella vita interna” del Movimento 5 Stelle.

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