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Codice Appalti, Lega a presidente Anac: “Busia lasci il ruolo, dice che i sindaci sono tutti corrotti”

La Lega commenta le critiche ricevute dal presidente Anac Busia sul nuovo Codice degli Appalti: “Non è neutrale e quindi non è credibile”, ha detto Stefano Locatelli, responsabile Enti locali del Carroccio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Botta e risposta tra la Lega di Matteo Salvini e l'Anac, sul nuovo Codice degli Appalti, approvato martedì sera in Consiglio dei ministri. “Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente dell'Anac Busia sul codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile”. Così Stefano Locatelli, responsabile Enti locali della Lega, ha commentato le parole del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia.

In particolare, il riferimento è a un'intervista pubblicata sul Corriere della Sera al presidente Anac, secondo cui limitare l'obbligo di gara pubblica solo quando la spesa supera 5,3 milioni, come prevede il codice, pur se in linea con le normative dell'Ue, ha conseguenze importanti: "Per i lavori fino a 150mila euro e le forniture di servizi fino a 140mila euro si può ricorrere all'affidamento diretto, col rischio che, soprattutto nei piccoli Comuni, questi contratti vengano stipulati in virtù di relazioni personali se non di parentela, anziché sulla bontà delle offerte o della qualità delle ditte. Spingendo le stesse a investire di più sulle relazioni personali col decisore pubblico che sulla qualità della prestazione. Insomma, sotto i 150mila euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema".

A raccogliere il parere di Busia è anche Repubblica, alla quale il presidente dell'Anac ha spiegato che "Il vero punto non è costruire una scuola qualsiasi o una strada qualsiasi, nei tempi più rapidi possibile, ma costruire buone scuole e buone strade. Concentrarsi solo sulla velocità rischia di andare a discapito di trasparenza, concorrenza, tutele dei lavoratori e in definitiva della qualità delle opere pubbliche".

"Il codice trasforma in regola quelle che prima erano deroghe emergenziali, perdendo di vista quello che ci chiede l'Europa". Secondo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini però il nuovo Codice porterà più velocità, più cantieri, più lavoro. Ma, a parere di Busia, "Ci sono elementi positivi, come un profondo investimento nella digitalizzazione delle gare. Ma anche elementi negativi, a cominciare dal sacrificio della trasparenza. È giusta l'enfasi sui tempi – troppo lunghi – ma procedere per affidamento diretto non è la strada: rischia di escludere le imprese migliori, danneggiando la Pubblica amministrazione, le aziende e i cittadini". 

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