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Codice appalti, Salvini risponde ad Anac: “Controlli ci saranno, non facciamo favori a corruzione”

Rispondendo ai microfoni di Fanpage.it a margine di un evento, Matteo Salvini, commenta il nuovo Codice degli appalti e le accuse che sono state rivolte da Anac. “Ci saranno tutti i controlli dovuti”, dice.
A cura di Annalisa Girardi
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"Sono estremamente soddisfatto del Codice approvato in Consiglio dei ministri, che sbloccherà tanti cantieri e si fida degli imprenditori, dei sindaci, dei professionisti, degli ingegneri, degli architetti, dei geometri…": lo dice Matteo Salvini ai microfoni di Fanpage.it, parlando del nuovo Codice degli appalti appena approvato dal governo a margine di un evento organizzato da Federcasa. Subito dopo il via libera, però, sono arrivate le critiche: secondo l'Anticorruzione, infatti, le nuove norme aprono a favoritismi e clientele. "Ci saranno tutti i controlli dovuti, Anac dovrebbe sapere che 5mila Comuni italiani hanno meno di 5mila abitanti, quindi non hanno uno stuolo di tecnici…", commenta il leader delle Lega con Fanpage.it, facendo riferimento in particolare alla possibilità dei piccoli Comuni di poter gestire direttamente appalti fino a mezzo milione di euro. Per poi sottolineare che comunque anche i piccoli Comuni, volendo, possono affidarsi a stazioni appaltanti più grandi. E aggiunge: "Possono tranquillamente farlo, però a me interessa che i cantieri partano".

Dal palco di Federcasa Salvini inoltre afferma: "Chi si lamenta che sia un favore a corrotti e corruttori si sbaglia. Non diffidiamo per partito preso delle imprese e dei sindaci. Un semplice avviso di garanzia in un paese civile non è una sentenza di condanna. Quindi escludere qualcuno per un avviso di garanzia o un rinvio a giudizio mi sembra improprio per una democrazia compiuta. Abbiamo chiesto che ci sia almeno una prima condanna da parte di un tribunale. Escludere un professionista per un avviso che è a sua tutela mi sembrava davvero sovietico". Il leader leghista inoltre spiega di essere al lavoro sulle ultime rifiniture del decreto, che entrerà in vigore dal 1° luglio. "L'impronta culturale è fondata sulla fiducia verso le imprese e le amministrazioni locali, togliamo un po' di burocrazia e un po' di tempi per l'ottenimento dei pareri dagli enti pubblici. Chi lamenta che sia un favore ai corruttori sbaglia, è vero il contrario, più è veloce l'iter dell'appalto più è facile evitare la corruzione. Perché ci sono meno occasioni per il corrotto di incontrare il corruttore", aggiunge Salvini.

Salvini spiega poi come nel codice ci siano "dei passaggi a favore delle imprese italiane". E precisa: "I materiali devono arrivare da Paesi che rispettano l'ambiente e i lavoratori. Tradotto: io impresa non posso riempirmi di cemento o di acciaio che arriva dalla Cina o dalla Turchia".

Infine, al termine dell'evento, rispondendo alle domande di Fanpage.it, Salvini commenta anche la discussione in Europa sulle auto a benzina e diesel, con le novità per quanto riguarda e-fuels e biocarburanti: "Abbiamo aperto un varco", conclude il ministro.

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