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Caso Gregoretti, Salvini: “Sono soddisfatto, giudice ha detto che non ho agito da solo”

“Sono soddisfatto di aver sentito un giudice dire che quello che ho fatto non l’ho fatto da solo”: con queste parole l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commenta l’apertura del processo a suo carico sul caso Gregoretti a Catania dopo la decisione del gup di rinviare l’udienza preliminare al 20 novembre.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo la decisione del gup di rinviare l’udienza preliminare al 20 novembre, il leader della Lega Matteo Salvini commenta il processo che si è aperto oggi a Catania sul caso Gregoretti: “Era la prima volta in un tribunale da potenziale colpevole, da potenziale imputato, sono soddisfatto di aver sentito un giudice dire che quello che ho fatto non l’ho fatto da solo. Era parte di una procedura giusta, corretta. Tanto che non so se è normale che la accusa e la difesa chiedevano la stessa cosa. È la prima volta che mi capita di sentire che per entrambi sono innocente, cioè siamo qua e non dovremmo essere qua. Tornerò una o più volte in questa splendida città. A differenza di altri non cambio faccio e giudizio se sono all’opposizione o al governo”. L’ex ministro dell’Interno spiega di aver accolto “con soddisfazione” la decisione di oggi. Salvini aggiunge ancora: “La libertà non ha prezzo, sono stra-felice”.

Gregoretti, Salvini: accolta richiesta sentire Lamorgese

Salvini parla ancora del processo e di quanto stabilito questa mattina: “Ringrazio il giudice che ha deciso di accogliere la nostra richiesta di sentire l’attuale ministra dell’Interno, perché l’iter è esattamente lo stesso, tanto che ci sono casi di permanenza in mare per 11 giorni in attesa dello sbarco. Io continuo a ritenere che la mia è stata una gestione lecita, tanto che non c’è stato nessun ferito. Ringrazio il giudice per quello che ha deciso e anche la pubblica accusa, non ero abituato che dicesse ‘Matteo non hai fatto’. Noi non abbiamo mai scaricato le responsabilità sugli altri”.

Salvini: Giulia Bongiorno uscita da aula in sedia a rotelle

Il leader della Lega racconta anche dell’infortunio avvenuto in Aula ai danni del suo legale, Giulia Bongiorno: “Nota a margine, surreale: l’avvocato Bongiorno è entrata in tribunale con le sue gambe ed esce con una sedia a rotelle perché in attesa della Camera di consiglio una lastra di marmo di 50 kg si è staccata dalla parete ed è piombata sulla caviglia dell’avvocato. Ne chiederemo conto al ministro Bonafede. Ditemi se è normale che arrivi il 118 in un’aula di tribunale perché un pezzo di muro cade addosso a un avvocato. Ovviamente la responsabilità non è del tribunale che ha fatto decine di segnalazioni, chiedo al ministro Bonafede se è normale. Penso che qua si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro, però l’altro ha delle documentazioni evidenti che ho sul mio telefono”.

Sull'incidente a Giulia Bongiorno il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha disposto accertamenti per verificare le cause della caduta del pezzo di marmo che ha colpito l'avvocato di Salvini. Allo stesso tempo vuole verificare le condizioni dell'aula del tribunale di Catania dove è avvenuto oggi l'incidente. L'area è stata successivamente messa in sicurezza e già lunedì verrà consegnata una relazione completa su quanto avvenuto e sulla verifica di tutte le aule del tribunale, che è già stata avviata.

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