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Gli ultras neofascisti dell’Ascoli infangano la memoria del Milite Ignoto con il saluto romano

Gli Ultras 1898 – gruppo di tifosi dell’Ascoli Calcio, squadra che milita nel campionato di Serie B – hanno pubblicato la foto di uno striscione dedicato al Milite Ignoto, deturpandone la memoria con il saluto romano. L’ANPI: “Si tratta di ignoranti, il peggio del peggio di questa città. La società li tenga alla larga dallo stadio”
A cura di Davide Falcioni
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Uno striscione con la scritta "Rendiamo onore al Milite Ignoto". E, dietro, una selva di braccia tese, intente a fare il saluto romano. Accade ad Ascoli Piceno, città decorata con la medaglia d'oro al valore militare per attività partigiana, dove gli Ultras 1898 – gruppo di tifosi della locale squadra di calcio che milita nel campionato di Serie B – hanno pubblicato su Facebook un post per celebrare il militare italiano caduto al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, un uomo certamente non fascista la cui identità resta sconosciuta poiché il corpo venne scelto tra quelli di caduti privi di elementi di riconoscimento. La tifoseria dell'Ascoli è da sempre nota per essere molto vicina all'estrema destra e sono innumerevoli gli episodi di "celebrazione del fascismo" che da anni – ogni weekend – avvengono sugli spalti: è ad esempio abitudine di una parte della tifoseria salutare ogni gol con il braccio teso e fare sfoggio senza vergogna dei simboli del regime, in particolare la croce celtica, mostrata con orgoglio qualche anno fa anche da un "big" della politica locale, il consigliere regionale leghista Andrea Maria Antonini. L'accostamento tra il Milite Ignoto e il fascismo è stata l'ultima "trovata" degli Ultras 1898 ed è, evidentemente, una forzatura storica arrivata – ironia della sorte – a pochi giorni dalla candidatura del capoluogo piceno a città "Capitale Italiana della Cultura 2024". Un titolo che almeno gli Ultras hanno ripetutamente dimostrato di non meritare.

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L'ANPI: "La società Ascoli Calcio prenda le distanze dagli ultras neofascisti"

Che le celebrazioni del fascismo siano indice di scarsissima cultura lo pensa anche Pietro Perini, figlio del partigiano Spartaco e presidente della sezione ascolana dell'ANPI: "Si tratta chiaramente di ignoranti: solo una profonda ignoranza storica può permettere un accostamento tra il Milite Ignoto e il fascismo, regime con il quale purtroppo in Italia non abbiamo ancora fatto i conti. Quei ragazzi immortalati in quella foto pubblicata sui social network rappresentano il peggio del peggio di questa città; se gli venisse posta una qualsiasi domanda di storia non saprebbero rispondere; figuriamoci, poi, sul martirio di centinaia di migliaia di uomini morti sul fronte della Prima Guerra Mondiale". Secondo Perini quella degli ultras bianconeri è una provocazione "che andrebbe sanzionata in primis dalla società, poi dalle istituzioni. Ma temo che non accadrà niente nemmeno stavolta, come non è accaduto niente dopo la cena di Acquasanta Terme".

Il riferimento del presidente dell'Anpi è alla cena del 28 ottobre 2019 organizzata da Fratelli D'Italia in un ristorante di Acquasanta Terme per celebrare la Marcia su Roma. A tutti i partecipanti venne consegnato un menù con tanto di faccione di Benito Mussolini. All'iniziativa, organizzata a una manciata di chilometri dal luogo in cui venne compiuta una delle più efferate stragi nazifasciste delle Marche, l'eccidio di Pozza-Umito (entrambe frazioni proprio di Acquasanta), parteciparono anche l'attuale Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, entrambi esponenti di spicco del partito di Giorgia Meloni.

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Il primo cittadino Fioravanti – promotore della candidatura di Ascoli a città "Capitale Italiana della Cultura" – lo scorso 10 febbraio ha inoltre celebrato la Giornata del Ricordo delle Vittime delle Foibe donando agli studenti due libri editi da Ferrogallico, casa editrice vicina all'estrema destra gestita, tra gli altri, dai dirigenti di Forza Nuova Marco Carucci (capo della comunicazione) e Alfredo Durantini (segretario provinciale milanese).

Neofascismo e stadi: il precedente della Lazio

Meno di un mese fa ha fatto il giro del mondo il gesto di Juan Bernabé, falconiere dell'aquila Olympia della Lazio immortalato da dei video mentre era intento a fare il saluto romano intonando un coro fascista sotto la tribuna Monte Mario dello stadio Olimpico. Nel volgere di pochi giorni il club del presidente Lotito ha diramato una nota ufficiale prendendo le distanze dall'accaduto e sottolineando che Bernabè, dipendente di una società esterna a quella capitolina, sarebbe stato sospeso dal servizio con risoluzione dei contratti in essere. Gli Ultras 1898 dell'Ascoli non sono in alcun modo legati alla società marchigiana: l'auspicio dell'Anpi, tuttavia, è che quest'ultima li giudichi "non più graditi" allo stadio, vietandone l'accesso in futuro o collaborando con le forze dell'ordine affinché gli estremisti neofascisti vengano sottoposti al Daspo.

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