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Ascoli, l’organizzatore della “cena fascista” di FDI è il nuovo presidente della Provincia

Luigi Capriotti, esponente di Fratelli D’Italia, è il nuovo presidente della Provincia di Ascoli Piceno. Fu lui due anni fa a organizzare la cena commemorativa della Marcia su Rona ad Acquasanta Terme, nello stesso luogo in cui venne commesso un eccidio nazifascista nel marzo del 1944.
A cura di Davide Falcioni
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Luigi Capriotti, esponente di Fratelli D'Italia, è il nuovo presidente della Provincia di Ascoli Piceno. La notizia di per sé potrebbe non suscitare particolare interesse, se non fosse che parliamo di una vecchia conoscenza delle cronache nazionali: fu proprio Capriotti, infatti, ad organizzare il 28 ottobre del 2019 una cena di nostalgici del fascismo, con tanto di locandina e faccione di Benito Mussolini, ad Acquasanta Terme, a una manciata di chilometri dal luogo in cui venne compiuta una delle più efferate stragi nazifasciste delle Marche, l'eccidio di Pozza-Umito (entrambe frazioni proprio di Acquasanta). Capriotti, "ironia della sorte", è diventato presidente di una provincia decorata nel 1973 della medaglia d'oro al valore militare per attività partigiana.

Alla cena fascista anche il sindaco di Ascoli e il presidente della Regione Marche

La cena commemorativa della Marcia Su Roma di Acquasanta Terme in una sala addobbata con bandiere di Fratelli D'Italia.
La cena commemorativa della Marcia Su Roma di Acquasanta Terme in una sala addobbata con bandiere di Fratelli D'Italia.

La "cena fascista" venne organizzata ormai due anni fa da Fratelli D'Italia per celebrare il 97esimo anniversario della Marcia su Roma. Al banchetto, insieme a decine di nostalgici del ventennio, parteciparono anche Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, e Francesco Acquaroli, parlamentare e attuale presidente della Regione Marche. Entrambi sono esponenti del partito di Giorgia Meloni. Fu proprio Luigi Capriotti, all'epoca coordinatore provinciale di FDI, a confermare a Fanpage.it la partecipazione di pezzi da 90 della politica locale e non solo: "Si è trattato di una normalissima cena tra amici che organizziamo ogni anno. È passato per un saluto anche il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, che per me è come un figlio. È rimasto un po' insieme a noi poi se n'è andato", ci raccontò. In merito all'opportunità di celebrare la marcia su Roma e di farlo, oltretutto, in una città in cui venne commessa una strage Capriotti commentò: "La guerra purtroppo è brutta, nelle guerre ci sono dei morti, non volevamo mancare di rispetto a nessuno. Io mi inchino davanti a tutti, ma non possiamo vivere con i fantasmi del passato. Sono cose accadute il secolo scorso…".

La cena fascista venne organizzata per celebrare la Marcia su Roma, manifestazione armata organizzata nel 1922 dal Partito Nazionale Fascista guidato da Benito Mussolini il cui successo decretò l'ascesa del fascismo in Italia. Quella cena commemorativa si tenne a una manciata di chilometri di distanza dalle frazioni di Acquasanta Terme di Pozza e Umito, teatro l'11 marzo del 1944 di un eccidio nazi-fascista in cui vennero trucidate 42 persone, tra le quali 12 abitanti del posto e 30 partigiani. Tra le vittime anche una bambina di 11 mesi bruciata viva davanti agli occhi della mamma. L'episodio è così descritto dall'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche:

"L’11 marzo una colonna tedesca, malgrado la neve e cogliendo di sorpresa la banda del capitano Ettore Bianco, accerchiò Pito, Pozza e Umito. (…) Attaccarono Pozza di Acquasanta all’alba, casa per casa cercavano armi ed uomini. Incendiarono undici case di contadini accusati di aver dato ospitalità ai partigiani, razziarono cibo e denaro, ammazzarono chiunque tentasse la fuga. Otto uomini morirono davanti alle loro case, erano tutti disarmati e furono uccisi senza pietà. Intanto gli uomini trovati nascosti nelle case del paese vennero avviati verso un grosso magazzino poco distante dal paese dove li avrebbero fucilati e avrebbero poi bruciato i loro corpi. Tuttavia, inaspettatamente, i nazisti abbandonarono i loro prigionieri e si diressero verso Umito, dove i partigiani della banda Bianco stavano attaccando la formazione tedesca, la quale richiedeva rinforzi per fronteggiare l’attacco. Lo scontro fu violento, la morte del comandante tedesco indusse i tedeschi ad indietreggiare consentendo agli uomini di Bianco di sganciarsi risalendo la collina. I tedeschi persero una trentina di uomini e sfogarono la loro rabbia sulla popolazione civile, incendiando le case con bombe e bengala. In paese erano rimasti bloccati alcuni partigiani, i nazisti li circondarono e diedero fuoco alla casa in cui si erano rifugiati. Bruciarono viva anche una bambina di undici mesi, la piccola Anna Sparapani. Ecco come ricorda quei tragici attimi la madre, Domenica Sparapani: ‘Giunta nella piazzetta ho affidato i miei bambini ad alcuni parenti e sono tornata a prendere la piccola Anna, ma la mia casa stava bruciando con la mia bambina dentro. Il primo istinto è stato buttarmi tra le fiamme e salvarla, era ormai impossibile, troppo tardi. Sono rimasta lì immobile, senza poter far nulla, forse non ricordo bene, ho gridato disperatamente. Altre case nel frattempo incendiavano, i miei paesani sembravano anch'essi impazziti perché non avevano più la propria casa, le proprie cose, i viveri; ma io neppure la mia bambina".

Chi elegge i presidenti delle province

Luigi Capriotti succede alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno Sergio Fabiani, esponente del PD, decaduto dopo la mancata rielezione a sindaco di Montegallo in seguito a una decisione del Ministero dell'Interno: "All’improvviso, da un giorno all’altro, scopri di non essere più il presidente della Provincia di Ascoli Piceno. L’Impossibilità di continuare a svolgere le funzioni fino alla scadenza elettorale del 18 dicembre è stata stabilita attraverso il parere di un funzionario del Ministero dell’interno, secondo il quale i sindaci uscenti non rieletti nel loro Comune decadono dall’incarico di presidenti della Provincia", ha commentato, amareggiato, Fabiani, che ha poi dovuto cedere il posto a Capriotti – oggi vicesindaco di Acquasanta Terme – almeno fino alle nuove elezioni del 18 dicembre, alle quali possono partecipare solo sindaci e consiglieri comunali.

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