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Firenze, ambientalisti di Ultima Generazione imbrattano Palazzo Vecchio: fischiati dai turisti

Nuova protesta degli attivisti di Ultima Generazione. Questa volte a Piazza della Signoria, nel cuore del capoluogo toscano. Il sindaco Nardella è intervenuto per bloccare gli autori e poi si è messo a pulire la facciata della sede del Comune.
A cura di Biagio Chiariello
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Un gruppo di ambientalisti di Ultima generazione è entrato in azione oggi venerdì 17 marzo, nel cuore di Firenze, in piazza della Signoria, e ha imbrattato la facciata di Palazzo Vecchio, sede del Comune.

A  fermare gli attivisti sono stati alcuni agenti della Polizia Municipale e il sindaco Dario Nardella, che si trovava proprio sull’Arengario. Il primo cittadino si è poi messo al lavoro insieme ad altri (compreso un passante) per ripulire la facciata. Sul posto si sono recati gli investigatori della Digos e i carabinieri della Stazione di Uffizi, oltre ai vigili del fuoco.

I turisti che si trovavano in piazza hanno cominciato a fischiare gli ambientalisti.

"NON PAGHIAMO IL FOSSILE: la richiesta degli attivisti è lo stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili", si legge nel comunicato col quale Ultima Generazione rivendica l'azione di oggi a Firenze.

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"È ormai assodato il legame tra combustibili fossili e riscaldamento globale. Nel 2021, i sussidi ambientalmente dannosi (SAD) pagati dallo Stato italiano hanno raggiunto quota 41,8 miliardi di euro. Per salvare il Pianeta serve subito un Rinascimento Ecologico. A Firenze il Palazzo è sempre lo stesso, ma il Governo attuale della città, ha perduto quella visione del futuro per tutta la comunità. Troppe le ipocrisie dell’Amministrazione Comunale fiorentina nelle scelte verso una concreta transizione ecologica ed energetica. Il Presidente Mattarella, durante il suo recente viaggio istituzionale in Kenia  ha parlato di “sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, indicando come “la riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile che riguarda tutti. Non abbiamo un secondo tempo", scrivono gli attivisti.

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