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Milan e Inter, due derby in un mese: in palio Coppa Italia e scudetto

Doppio derby tra Inter e Milan tra Coppa Italia e campionato da martedì 26 gennaio al 21 febbraio. Il primo in Coppa Italia (gara a eliminazione diretta), il secondo per la 23a giornata. Un doppio faccia a faccia tra Pioli e Conte per stabilire priorità e gerarchie, con l’Inter che sembra preferire la corsa scudetto e un Milan non intenzionato a lasciare nulla sul campo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sarà un mese caldissimo per il Milan di Stefano Pioli e l'Inter di Antonio Conte, chiamati ad un doppio confronto diretto, il primo in Coppa Italia e il secondo in campionato. In palio c'è il prestigio di superarsi nel trofeo nazionale con una gara secca, a eliminazione diretta e la possibilità di proseguire la corsa verso il tricolore fermando la principale attuale antagonista. Il primo atto è fissato per martedì sera, 26 gennaio a San Siro, ore 20.45. Il secondo in campionato, per la 23a giornata, domenica 21 febbraio alle 15.00.

180 minuti di fuoco, in cui le due corazzate milanesi dovranno rispondere sul campo alle attese che si vivono in questi giorni sulle due sponde del Naviglio, in cerca di conferme. Ma chi sta meglio tra Inter e Milan a 24 ore dalla sfida di Coppa Italia?

A guardare la classifica e gli ultimi risultati in casa rossonera non c'è da stare allegri perché il brutto stop interno patito contro l'Atalanta è stata una doccia d'umiltà che il gruppo di Pioli ha subito senza preavviso. A San Siro si arrivava sulle ali dell'entusiasmo, con un Ibrahimovic ritrovato e con un propellente in più nel motore siglato dalle presenze di tutti gli ultimi arrivati: da Meitè subito in campo a Tomoi e Mandzukic in panchina. E, invece, è arrivata la goleada bergamasca che ha ridimensionato la truppa di Pioli, pur salvata dal pareggio dell'Inter a Udine, per la vetta della classifica.

Il Milan è rimasto primo, ha siglato il titolo di campione d'inverno con 43 punti che pur significano moltissimo per proseguire su questo ritmo al momento non tenuto da alcun altro. In prospettiva c'è solamente da sognare in grande con un mercato ricco, una rosa ampliata e fortificata, autostima e convinzione che passerà anche dai 90 minuti di Coppa Italia dove i rossoneri pretenderanno di passare il turno per replicare la semifinale della scorsa edizione.

L'Inter starebbe meglio se si guardassero le partite ai punti: a Udine non è andata al di là dello 0-0 ma è reduce dal galvanizzante successo contro la Juventus, a dimostrazione che – finalmente – quando il gioco si fa duro, i nerazzurri iniziano a giocare. Conte ha ritrovato tutti i suoi uomini anche se il mercato non gli ha regalato nessun innesto ulteriore. La rosa c'è, le motivazioni non mancano e anche la tenuta del secondo posto è dimostrazione di un progetto che oramai non ha più alcun alibi. In attesa che le altre riprendano anche le fatiche di Coppa.

La sensazione è che Antonio Conte non si fidi dei suoi. Davanti ad un mercato completamente sterile ha difeso il gruppo e la sua dignità ma sa anche che i numeri dicono altro. La priorità della società è non fallire la corsa allo scudetto, oramai divenuto necessario anche  – e soprattutto – sotto il profilo strategico economico e finanziario. Davanti a questo, anche un derby di Coppa Italia diventerebbe sacrificabile offrendolo ad un turno-over che saprebbe di resa a priori. Se è vero che martedì sera scenderà in campo con le seconde linee (da Eriksen a Sensi, da Ranocchia a Pinamonti) darebbe un segnale debole all'esterno e mostrerebbe le proprie carte e l'eventuale bluff. Sarebbe la classica partita da non ritorno: a quel punto, ci sarebbe solo una via, quella dello scudetto o delle dimissioni.

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