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Mostra del cinema di Venezia 2025

The Voice of Hind Rajab, il film su Hind uccisa a Gaza a soli 6 anni: “Un grido di soccorso che il mondo poteva sentire”

Alla Mostra del Cinema di Venezia, mercoledì 3 settembre, è stato presentato il film The voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania. La storia di una bambina di 6 anni, uccisa a Gaza, dopo essere rimasta per ore a telefono con gli operatori della Mezzaluna rossa palestinese in attesa di essere salvata.
A cura di Ilaria Costabile
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Nella giornata di oggi, 3 settembre 2025, è stata presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il film The voice of Hind Rajab con cui si è raccontata la storia di Hind Rajab, la bambina di 6 anni che ha perso la vita intrappolata in una macchina nella quale giacevano i corpi dei suoi familiari, dopo essere stati colpiti un carro armato israeliano. La piccola era l'unica sopravvissuta, ed è stata per ore a telefono con gli operatori della Mezzaluna rossa, che la cugina Layan aveva chiamato prima di essere colpita. In tutti i modi hanno cercato di rassicurare la bambina dall'altro capo del telefono, provando a superare la burocrazia, inviando i soccorsi che, però, non arrivarono mai perché anche i due operatori, mentre cercavano di raggiungere il posto, furono uccisi. Il film è prodotto, anche da grandi nomi del cinema da Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Jonathan Glazer, Alfonso Cuaron.

Le parole di Kaouther Ben Hania, regista di The voice of Hind Rajab

Il film è stato accolto da un lungo applauso, compresa una standing ovation alla conferenza stampa. A raccontare la terribile vicenda con il suo sguardo è la regista tunisina Kaouther Ben Hania, che sentì parlare dell'accaduto sui social e dopo tante titubanze, ha scelto di utilizzare nel film la voce vera della bambina:

Ho sentito che parlava a me, diceva a me salvami salvami, è stata una scelta irrazionale di fronte a un sentimento di impotenza. Volevo onorare la sua voce, è una dei tanti che non ha voce, Gaza non ha voce. Sarebbe stato un tradimento doppiare la sua voce, nessuna attrice avrebbe potuto farlo.

La regista continua avvalorando la sua scelta e dicendo di essere stata travolta da "un'ondata travolgente di impotenza e dolore: non intellettuale, ma fisica", per poi continuare:

Come se il mondo si fosse leggermente spostato dal suo asse, come se la terra mi fosse mancata sotto i piedi. La voce di Hind è diventata qualcosa di più della supplica disperata di un bambino. Sembrava la voce stessa di Gaza, che invocava aiuto nel vuoto, accolta con indifferenza, accolta con silenzio. Era una metafora resa dolorosamente reale: un grido di soccorso che il mondo poteva sentire, ma a cui nessuno sembrava disposto o in grado di rispondere.

Un racconto straziante e quanto mai vero, dal momento che Ben Hania per realizzare il film ha contattato la Mezzaluna rossa palestinese, che le ha fornito gli audio di quel momento, settanta lunghissimi minuti di sofferenza, dolore, paura, attesa: "È stato un atto di fiducia da parte loro. È stata una delle cose più difficili che abbia mai ascoltato. Poi ho iniziato a parlare con la madre di Hind e con le persone che erano dall'altra parte di quella chiamata, quelle che avevano cercato, contro ogni previsione, di salvarla". 

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