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Mostra del cinema di Venezia 2025

L’appello ai governi europei dalla Mostra del Cinema, Di Costanzo e Golino: “Fermate il massacro di Gaza”

Alla Mostra del Cinema di Venezia continuano le manifestazioni da parte degli artisti presenti, a sostegno di Gaza. Il regista Leonardo Di Costanzo, in nome del cast del suo film Elisa, supportato da Valeria Golino, ha letto una dichiarazione rivolta ai governi europei: “Non è vero che non si può fare nulla”.
A cura di Ilaria Costabile
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Mancano pochi giorni alla chiusura della Mostra del Cinema di Venezia, ma ogni minuto diventa importante per parlare apertamente di quanto sta accadendo a Gaza e lanciare appelli che siano significativi. È così che prima della presentazione del film Elisa, diretto da Leonardo Di Costanzo alla sua prima volta in Concorso in Laguna, il regista e il cast della pellicola, hanno voluto leggere un appello in sostegno della popolazione di Gaza, ripetuto, poi, da Valeria Golino in inglese.

L'appello ai governi europei

Un atto necessario, come molti di quelli che si stanno consumando sul red carpet e nelle sale della Mostra, un appello in cui si chiede ai governi europei di intervenire perché, ormai da due anni, il mondo sta assistendo ad un massacro perpetuo: "Sentiamo il dovere di chiedere ai governi degli Stati Europeri, che si definiscono democratici, di intraprendere azioni concrete di pressione e boicottaggio per fermare il massacro e le deportazioni della striscia di Gaza, la colonizzazione progressiva e le aggressioni in Cisgiordania" dichiara il regista a gran voce. L'appello continua sottolineando quanto l'orrore a cui si sta assistendo: "supera ogni considerazione politica, diplomatica, ogni appartenenza etnica o culturale. Non è vero che non si può fare nulla". 

Il sostegno alla Global Sumud Flotilla

L'appello continua con una richiesta precisa, una presa di responsabilità da parte di chi si trova al governo, i rappresentanti dei cittadini europei che, in quanto tali, devono dichiarare fermamente la loro opposizione alle stragi in corso ormai da troppo tempo. La richiesta, poi, di "riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina" ed evitare che sia occupata Gaza City. Infine, un ultimo messaggio significativo, quello di sostegno alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, le cui navi sono partite nei giorni scorsi alla volta della Striscia.

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