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Obbligo vaccinale, cosa succederà in Europa dopo l’apertura di Ursula von der Leyen

“È tempo di pensare alla vaccinazione obbligatoria all’interno dell’Unione europea. Questo tema va discusso e richiede un approccio comune”: lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Al momento i Paesi Ue stanno andando ognuno per conto suo e solo due hanno introdotto l’obbligo vaccinale. Cosa farà l’Italia?
A cura di Annalisa Girardi
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Di vaccino anti Covid obbligatorio si parla ormai da tempo. Soprattutto dopo la scelta di Paesi come Austria o Grecia di intraprendere questa strada. E se ne parlerà ancora di più dopo l'apertura di ieri della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: "È tempo di pensare alla vaccinazione obbligatoria all'interno dell'Unione europea. Questo tema va discusso e richiede un approccio comune", ha detto durante una conferenza stampa a Bruxelles.

Nonostante von der Leyen abbia auspicato a una linea comune, si tratta chiaramente di una decisione in capo ai singoli Paesi. Che al momento si stanno muovendo in ordine sparso: nonostante gli sforzi di coordinamento fatti in questi mesi per un affrontare insieme con misure comuni la pandemia di Covid-19, gli Stati dell'Ue sull'obbligo vaccinale si stanno muovendo in direzioni e a velocità diverse. In alcuni c'è un dibattito, altri non sembrano assolutamente intenzionati a un'opzione simile e altri ancora l'hanno invece già concretizzata. In Austria già da questo mese devono vaccinarsi tutti i maggiori di 14 anni e il governo sta pensando alle sanzioni per coloro che non rispettano l'obbligo, mentre in Grecia questo scatterà dal prossimo 16 gennaio per tutti gli over 60.

Nel nostro Paese il dibattito nei mesi scorsi non è mancato, con diversi esponenti del mondo scientifico e politico che si sono schierati a favore dell'obbligo generalizzato. Nell'ultimo decreto il governo ha esteso le categorie per cui la vaccinazione è obbligatoria: non più solo per i sanitari, ma anche per insegnanti, militari, forze dell'ordine e personale amministrativo della scuola e della sanità. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non ha però mai nascosto di essere pronto a introdurre un obbligo per tutti, qualora le condizioni epidemiologiche lo rendessero necessario.

È probabile che dopo le dichiarazioni di von der Leyen il tema torni in auge, soprattutto con la quarta ondata di contagi che continua a investire tutta Europa. Basti pensare che in Italia tanti contagi come quelli registrati ieri non si vedevano da giugno. Inoltre, con il diffondersi della variante Omicron, le misure restrittive potrebbero non bastare: è allora che i governi potrebbero decidere di introdurre l'obbligo vaccinale.

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