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Manovra, Di Maio: “Le partite Iva sono la classe operaia di oggi, vanno protetti e aiutati”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, assicura che il regime forfettario al 15% per le partite Iva resterà: “Stiamo limando i dettagli, ma per me è sacrosanto”. Il ministro degli Esteri afferma che, a suo parere, le partite Iva “sono sostanzialmente la classe operaia dei giorni d’oggi”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il capo politico del Movimento 5 Stelle e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, torna a difendere gli italiani che hanno una partita Iva e parlando da Bastia Umbria afferma: “Per me le partite Iva sono sostanzialmente la classe operaia dei giorni d'oggi… Le nostre partite Iva, soprattutto quelle sotto i 65mila euro, fanno parte di una categoria debole che va protetta e aiutata. Questo tema sarà centrale nella discussione di governo e il M5s sarà garanzia per imprenditori, commercianti e partite Iva”. Ciò che garantisce Di Maio è che il regime “forfettario al 15% per le partite Iva resterà: stiamo limando i dettagli, ma per me è sacrosanto”.

Per il capo politico pentastellato le partite Iva rappresentano “quello che fino a 20-30 anni fa erano gli operai, che tuttora vanno difesi. Ma il lavoratore dipendente oggi, nel paradosso, ha molte più garanzie di welfare, e non è che ne abbia così tante, rispetto a un lavoratore autonomo”. Il ministro degli Esteri si sofferma su altri aspetti della manovra, rivendicando di aver ottenuto il rinvio di sei mesi sull’obbligatorietà di dotarsi del Pos per i commercianti: “Ma non è che tra sei mesi con gli stessi costi per carte e Pos entra in vigore la norma, sono sei mesi per parlare con le banche e dire chiaramente: o abbassate i costi o non sarà mai obbligatorio con le multe quel sistema”.

In vista delle elezioni regionali in Umbria, Di Maio non può non soffermarsi sul voto di domenica 27 ottobre: “Non condivido il fatto che l'Umbria possa essere usata come trofeo elettorale nazionale”, afferma rispondendo a chi gli chiede se queste elezioni sono un test nazionale per l’alleanza tra M5s e Pd. “Anche in Umbria il centrodestra prima o poi scapperà dalle proprie promesse”, aggiunge. Continuando nel suo attacco diretto a Mattel Salvini: “La questione è molto sottile ma va spiegata agli umbri: c'era uno al governo che ad agosto scopre di non avere soldi per mantenere le promesse elettorali e fa cadere il governo. Poi va dagli umbri e candida un ex sindaco che ha lasciato il Comune in dissesto e dice: fatemi governare. Ma come? Stavi governando e sei scappato dalle tue promesse”.

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