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Fondi russi Lega, Pd presenta mozione di sfiducia a Salvini: “Scappa di fronte a responsabilità”

Il Pd presenterà nell’immediato una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Matteo Salvini sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Ad annunciarlo, nell’Aula del Senato, è il capogruppo dem a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, al termine dell’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’annuncio arriva al termine dell’informativa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega: il Pd presenterà una mozione di sfiducia individuale al ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini. A comunicarlo è il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, prendendo la parola una volta terminata l’informativa: “Il Pd annuncia che presenterà nell’immediato una mozione di sfiducia individuale al ministro Salvini che scappa di fronte alle sue responsabilità istituzionali e costituzionali”. Marcucci spiega che la decisione nasce dalla mancanza di risposte concrete da parte del presidente del Consiglio durante il suo intervento al Senato. L'ipotesi di una mozione di sfiducia era nell'aria già da giorni: era stata Maria Elena Boschi per prima, alla Camera, a lanciare l'idea di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Interno. La sua iniziativa, lodata da Matteo Renzi e da molti esponenti a lui vicini, è stata poi accantonata, non essendo pienamente condivisa dalla segreteria del partito.

Il Pd non ritiene soddisfacente l'intervento di Conte al Senato, come spiegato durante il suo intervento in Aula dal senatore dem Dario Parrini: "Siamo di fronte alla manomissione della credibilità del Paese, alla compromissione della sua collocazione internazionale. Le parole del presidente Conte erano fatte per rassicurarci ma non ci hanno rassicurato per niente. Né ci rassicura che lei dica ‘garantisco io'. Lei dirige l'attività di governo, se un ministro non fa il suo dovere lei non è in grado di garantire un bel niente. E c'è un ministro in fuga dai 49 milioni, da Siri, dai processi, dalle mie interrogazioni, è un ministro in fuga da tutto. Salvini è il ministro della fuga e del tradimento perché fuggendo dai sui doveri istituzionali ha tradito i suoi stessi doveri e le istituzioni di questo paese e lei ne dovrebbe sentire tutto il peso".

La mozione di sfiducia viene confermata anche dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti:

Abbiamo atteso giorni che qualcuno del Governo venisse nelle sedi parlamentari a spiegare cosa è accaduto in Russia. Su presunte tangenti trattate da personaggi legati al Ministro degli Interni, per fare chiarezza su la politica estera del nostro Paese, sulla nostra collocazione internazionale e perché il presidente del Consiglio ha smentito il ministro degli Interni su temi delicati come le delegazioni ufficiali del governo negli incontri internazionali. Moltissimi esponenti politici anche non dell'opposizione hanno convenuto sulla necessità di fare chiarezza nelle sedi parlamentari e la presidente Casellati e il presidente Fico hanno sollecitato il Governo ad intervenire in Aula. Oggi il presidente Conte non ha detto praticamente nulla anzi ha ammesso che dal ministro degli Interni non ha avuto alcun dato o informazione e il ministro Salvini continua ad offendere la Camera dei deputati rifiutandosi addirittura di rispondere all'invito e si rifiuta si dare spiegazioni. A questo punto, come avevamo discusso e deciso con i gruppi, è ovvio che la posizione reticente del ministro degli Interni rispetto a quanto è avvenuto è molto grave e incompatibile con il suo ruolo e per questo motivo presenteremo una mozione di sfiducia contro un ministro che sta scappando dai suoi doveri.

La replica di Salvini

Alla notizia della presentazione della mozione di sfiducia da parte del Pd risponde lo stesso Salvini con un post su Twitter: "La mozione di sfiducia del Pd di Renzi, Boschi e Zingaretti contro di me? Una medaglia! Come le denunce di Carola e delle Ong, gli insulti dei centri sociali, le minacce dei Casamonica. Io non mollo, indietro non si torna", scrive il ministro dell'Interno postando una foto in cui tiene in mano un cartello con su scritto "io non mollo".

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