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Covid 19

Cosa riapre e cosa no dal 15 giugno: le regole per Regione, dalle sale giochi alle discoteche

L’ultimo dpcm firmato da Giuseppe Conte prevede una serie di riaperture dal 15 giugno e anche il rinvio di altre ripartenze, come per le discoteche. Ma alcune Regioni hanno deciso diversamente e con ordinanze specifiche hanno deciso di riaprire alcune attività in anticipo o di far slittare la ripartenza di altre. Andiamo a vedere quali.
A cura di Stefano Rizzuti
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Lunedì 15 giugno è una data che segna la riapertura di molte attività rimaste finora chiuse, dopo il lockdown: dai teatri ai cinema, dalle sale giochi alle sale scommesse, dai centri benessere alle terme, dai concerti ai centri estivi. Una ripartenza stabilita sulla base dell’ultimo dpcm firmato da Giuseppe Conte che lascia discrezionalità alle Regioni su alcune restrizioni e limitazioni. O, anche, su alcune anticipazioni. Come nel caso delle discoteche, che il governo vorrebbe aprire solo dal 14 luglio ma che alcune Regioni hanno già deciso di far ripartire. Le regole, infatti, variano da Regione a Regione, anche per misure già in vigore da tempo, come l’uso delle mascherine, al momento obbligatorio in Lombardia e Campania ma non nel resto d’Italia. Andiamo a vedere quali sono le ordinanze Regione per Regione, con le singole riaperture e chiusure prolungate.

Le regole in Lombardia, Veneto, Liguria e Trentino Alto Adige

In Lombardia resta l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto fino al 30 giugno, così come rimane quello di misurare la febbre ai dipendenti sul luogo di lavoro, ma anche per i clienti dei ristoranti. In Veneto riaprono i locali pubblici, mentre si rinvia la ripartenza delle sagre, delle sale da gioco, del Casinò di Venezia, dei congressi e delle fiere al 19 giugno. In Liguria dal 16 giugno riprendono fiere e sagre, così come riapre il Casinò di Sanremo. In Trentino Alto Adige decade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, ma rimane per i luoghi pubblici al chiuso. Non sarà più obbligatorio il distanziamento sociale di almeno un metro per i “rapporti di frequentazione abituale”, come i familiari non conviventi o i colleghi di negozi. Niente più guanti, inoltre, per entrare nei negozi: sarà comunque necessario igienizzare le mani all’ingresso.

Cosa riapre e cosa no in Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania

In Emilia-Romagna rimangono vietate le visite agli ospiti delle case di residenza per anziani. Ripartono sagre e fiere locali, mentre riaprono sale da gioco e aree gioco per i bambini. Per le sale slot e le sale scommesse ci sarà un’altra ordinanza per prevedere la riapertura dal 19 giugno. In Toscana sì ai congressi e alle riunioni, mentre nel Lazio si è deciso di rinviare la ripartenza di sale giochi e sale da bingo al primo luglio. In Campania rimane l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto fino al 22 giugno, poi resterà soltanto negli spazi chiusi.

La riapertura delle discoteche Regione per Regione

Il governo ha rinviato al 14 luglio la riapertura di discoteche e sale da ballo, ma molte Regioni hanno deciso di anticipare questo termine. In Emilia-Romagna si riparte dal 19, ma solo all’aperto: restano vietati i balli di coppia tra persone non conviventi. In Veneto la riapertura è prevista per il 19, così come in Liguria. Nel Lazio riapertura già da oggi, ma i balli sono ancora vietati. Mentre in Puglia si può anche ballare, ma solo all’aperto. Stesse regole della Puglia anche per la Toscana, mentre in Campania le discoteche vengono riaperte ma non si può ancora ballare.

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