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Covid 19

Le discoteche restano chiuse fino al 14 luglio: lo dice il nuovo dpcm del governo

Secondo la bozza del nuovo dpcm per la fase 2 restano chiuse fino al 14 luglio 2020 le attività in sale da ballo e discoteche, sia all’aperto sia al chiuso, ma anche le fiere e i congressi. Il nuovo dpcm, che il governo sta limando in queste ore, sostituirà il precedente, in scadenza il 14 giugno.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo bozza del nuovo dpcm su cui il governo è al lavoro in queste ore, e che potrebbe essere approvato in serata, in vista della scadenza del precedente, il 14 giugno, le discoteche rimarranno chiuse fino al prossimo 14 luglio, in tutto il territorio nazionale. L'indicazione nel testo del provvedimento, che Fanpage.it ha avuto modo di visionare, vale per tutti quei locali e per gli eventi, sia all'aperto sia al chiuso, in cui non è possibile prevedere le norme di sicurezza anti-Covid, come il distanziamento sociale di almeno un metro e il divieto di assembramenti. Rimangono ferme quindi anche fiere e congressi.

Si legge nel testo: "Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera. Restano comunque sospese sino al 14 luglio 2020 le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, le fiere e i congressi".

In previsione di nuove aperture, di quelle attività che non rientravano nelle riaperture dell'ultimo dpcm, la Conferenza delle Regioni ha approvato nuove linee guida, secondo le quali possono essere autorizzate le discoteche all'aperto, ma con alcune restrizioni: divieto di balli lenti e possibilità di consumare i drink solo da seduti. Nel documento della Conferenza delle Regioni c'era anche il via libera a fiere e congressi, ma con obbligo di mascherina. Ma per queste attività si dovrà attendere ancora qualche settimana.

Resta confermato invece quanto anticipato nei giorni scorsi su teatri, cinema e altri spettacoli: "Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi – si legge – con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all'aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala".

Anche in questo caso le attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o delle linee guida sulla sicurezza, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni. "Le regioni e le province autonome, in relazione all'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori – si legge ancora – possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi".

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