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Conte contro la Lega: “Costituzione esiste ancora, chiedere voto ogni anno è irresponsabile”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha replicato dopo la discussione sul suo discorso programmatico alla Camera dei deputati: l’inquilino di Palazzo Chigi, durante il suo intervento, non risparmia attacchi alle opposizioni e alla Lega, con riferimento soprattutto a Matteo Salvini. Venendo duramente contestato in Aula dalle opposizioni di centrodestra.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto alla Camera dei deputati durante la giornata in cui si voterà la fiducia al nuovo governo per replicare agli interventi che si sono susseguiti in Aula. Conte ha attaccato soprattutto la Lega e Matteo Salvini, replicando alle contestazioni ricevute a Montecitorio: "Molti degli interventi hanno rivolto lo sguardo al passato piuttosto che sui contenuti programmatici che ho illustrato. Credo allora di poter interpretare meglio le istanze formulate facendo una premessa che riguarda il passato: in particolare, molti degli interventi dei deputati della Lega e di Forza Italia celano, lo dico senza offese, delle forti emozioni emotive, dei violenti proclami. Le parole più utilizzate sono state tradimento, oltraggio agli italiani, sequestro del voto. Mi chiedo se la nostra Costituzione esiste ancora o è stata stracciata. Conosco la vostra dieta comunicativa, ma ripetere all’infinito (‘elezioni', ndr) queste parole non potrà cambiare la realtà dei fatti, questa è una grande mistificazione. Il solo fatto che una forza politica e il suo leader possa chiedere di portare il Paese a elezioni ogni anno è irresponsabile. La nostra Costituzione descrive un assetto noto come democrazia parlamentare, significa che voi parlamentari viene eletto dal popolo ma il governo viene qui a richiedere la fiducia, come avviene oggi".

Giuseppe Conte continua nel suo discorso, nonostante le veementi contestazioni in Aula da parte delle opposizioni e soprattutto dei deputati del Carroccio:

Addirittura nel ribaltamento delle posizioni si accusa il M5s, che ha subito la scelta, di tradimento: assurdo. Il M5s, e io lo apprezzo per questo e per questo lavoro con loro e sono fiducioso di poter costruire con loro e altre forze politiche che hanno aderito, ha ritenuto di fare della coerenza con il proprio programma il centro della propria virtù politica. Io non ho mai detto e non dirò mai che voi avete tradito, mi rivolgo alla Lega. Dico che mentre il M5s è stato coerente al proprio programma, voi dimostrate di essere coerenti alle vostre convenienze elettorali. Se mi permettete avete sbagliato giuramento, perché i ministri che hanno giurato lo hanno fatto per tutelare l’interesse esclusivo della nazione, non del proprio partito. Questo governo si presenta a voi in modo libero, trasparente, lineare: il M5s, il Pd e Leu hanno lavorato a un programma e hanno elaborato un progetto da offrire al paese.

Conte continua nei suoi attacchi alla Lega, parlando di poltrone dopo le accuse delle opposizioni: "Per me una poltrona è fonte di responsabilità, ma allora cosa devo pensare: che volevate andare al voto per avere più poltrone? Mi chiedo ancora: perché ministri che presentano una mozione di sfiducia non si dimettono?". Poi un altro attacco alla Lega parlando dell'importanza di aver ottenuto un importante portafoglio economico in Ue con il prossimo governo e di "partecipare a tutti i Consigli europei e non a nessuno, ci siamo intesi", una frase che sembra riferita alle assenze di Matteo Salvini in occasione di alcuni tavoli europei. Ancora, rivolgendosi alla Lega Conte aggiunge: "Diciamo che con le alleanze europee non mi avete per niente aiutato".

Sul reddito di cittadinanza, tornando sul programma, il presidente del Consiglio assicura che rimarrà in piedi e che, anzi, si deve implementare maggiormente: "Non intendiamo smantellare le misure di protezione sociali, ma anzi le misure di welfare a favore dei redditi più svantaggiati e delle famiglie più numerose saranno al centro della nostra azione". L'attenzione di Conte si concentra poi su altre due questioni, quella del mondo delle imprese e quella della giustizia. Conte assicura poi che "il Nord avrà tutte le attenzioni da parte del governo, abbiamo un impegno preso insieme, quello di realizzare il progetto di autonomia differenziata: lo dobbiamo ai tanti cittadini veneti, lombardi, emiliani che hanno chiesto di percorrere questo progetto di riforma, lo faremo con le cautele che ci consentiranno di non dividere in due ancor più l'Italia".

Sul ministero della Disabilità il presidente del Consiglio spiega: “Non è sparito il ministero delle Disabilità e le associazioni che ho ascoltato durante le consultazioni mi hanno chiesto espressamente di poter tenere questa delega presso la presidenza del Consiglio. Quindi ci sarà un sottosegretario con delega per le Disabilità. Su questo punto il nostro programma esprime una visione molto chiara”.

Sul capitolo sicurezza, Conte replica: “Ci è stato contestato che non ci siamo dedicati al tema della sicurezza, ma ci sono due punti che riguardano il comparto della sicurezza e del soccorso pubblico. State tranquilli, pensavate di aver ipotecato il presidio di un comparto, ma non è così. È inaccettabile che chi presta soccorso ai cittadini sia costretto a operare in carenza di mezzi e personale. E questo riguarda anche la tutela della sicurezza dei centri urbani con particolare riferimento alle periferie, che non dobbiamo abbandonare”.

Conte risponde su uno dei temi posti durante il suo discorso: “È stato obiettato che gli asili nido sono già gratuiti in Lombardia, sì è vero ma offrono solo un posto a un bambino su quattro: noi vogliamo garantirlo anche agli altri tre. E soprattutto vogliamo che questa prestazione costituisca oggetto di un diritto e non di un servizio a domanda individuale, quindi sia a beneficio di tutti coloro che non se lo possono permettere”. Sui rapporti con le Camere il presidente del Consiglio prosegue: “Questo governo ha una grandissima sensibilità per quelli che saranno i rapporti con il Parlamento. Ci faremo carico di rispettare a pieno il ruolo del Parlamento, anche con le forze di opposizioni. Cercheremo di relegare la decretazione di urgenza solo ai casi straordinari e urgenti”.

Il presidente del Consiglio conclude parlando delle aree terremotate del Centro Italia: “Mi sembra ingiusto dire che non c’è stata attenzione per le comunità terremotate. Questo governo, però, nasce nella consapevolezza che le misure finora adottate non sono state sufficienti, quindi abbiamo parlato di ulteriori provvedimenti. Cerchiamo una soluzione che si offra anche al dialogo con le forze di minoranza, dobbiamo varare una riforma che ci permetta di affrontare ogni tipo di calamità una volta per tutte. Non possiamo permetterci ogni volta di introdurre dei decreti ad hoc e poi modificarli in corso di attuazione”.

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