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Rocco Schiavone 5

I libri di Rocco Schiavone che hanno ispirato la quinta stagione della fiction con Marco Giallini

Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini, è un vice questore romano nato dalla penna di Antonio Manzini. Qui le trame di Vecchie conoscenze, Confini e …palla al centro, che hanno ispirato la quinta stagione.
A cura di Vincenzo Nasto
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Marco Giallini, protagonista della serie tv Rocco Schiavone, foto di LaPresse
Marco Giallini, protagonista della serie tv Rocco Schiavone, foto di LaPresse
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Rocco Schiavone, protagonista della serie omonima in onda su Rai e Rai Play, nasce dalla penna dell'autore Antonio Manzini, classe 1964 di Roma. Lo scrittore infatti, con una serie cominciata nel 2013 con il romanzo Pista Nera, ha raccontato l'evoluzione del personaggio di Rocco Schiavone, un vice questore burbero e manesco trasferito da Roma ad Aosta, sua città di origine. Il personaggio è poi stato trasportato sul piccolo schermo nel 2016, in diretta su Rai 2, con la prima stagione da 6 episodi, con il protagonista interpretato dall'attore romano Marco Giallini. Sette anni dopo, siamo arrivati alla quinta stagione del prodotto televisivo, che trarrà spunto dal romanzo Vecchie conoscenze e dai racconti di Confini e …palla al centro. La quinta stagione vedrà Schiavone in Valle D'Aosta, dove vivrà un dualismo sentimentale con la giornalista Sandra Buccellato e le apparizioni della moglie defunta. Al centro ci sarà il caso dell'omicidio di una storica dell'arte esperta di Leonardo da Vinci: sullo sfondo i paesaggi della Valle d'Aosta, ma anche alcune scene girate a Pisa e nella città francese di Chamonix.

Copertina Vecchie conoscenze, autore Antonio Manzini
Copertina Vecchie conoscenze, autore Antonio Manzini

La trama di Vecchie conoscenze di Antonio Manzini che ha ispirato Rocco Schiavone

Schiavone non ci crede. Tutti gli elementi indicano un solo colpevole: movente, tempi, luogo, tracce materiali e informatiche, psicologia. Ma lui non ci crede a pelle. "L’archeologa, Sara, ha detto che nei miei occhi non vede niente. Di solito è la stessa impressione che ho quando guardo un omicida". E invece negli occhi del sospettato numero uno qualcosa ha visto: «Paura». È morta nel suo appartamento Sofia Martinet, colpita alla testa con un oggetto pesante. Unici indizi una "J" ripetuta nella sua agenda, e una striscia pallida attorno a un dito, segno di un anello sempre portato e rimosso a freddo dal cadavere. Sui settant’anni, una casa piena di libri, di cui parecchi antichità di valore, un nome celebre a livello internazionale nel suo campo accademico, storica dell’arte specialista in Leonardo da Vinci. L’inchiesta portata avanti da Rocco Schiavone, con il suo stile inconfondibile di lavoro e di vita, ha due snodi. Il primo riguarda la condotta del figlio della vittima; il secondo è una scoperta che questa aveva fatto scavando nelle opere scientifiche del genio del Rinascimento. «Una svolta nel mondo degli studi leonardeschi». Improvvisamente, una scossa tellurica complica anche emotivamente le giornate inquiete di Rocco: rispunta Sebastiano, l’amico di infanzia, e di imprese al limite della legalità, che era scomparso da un bel po’ di tempo, inabissato nella sua caccia segreta appresso al carnefice della giovane moglie. Vecchie conoscenze. E non è l’unico, sconvolgente ritorno proveniente dal passato, per trasformare in spettri le vecchie care conoscenze. Un Rocco Schiavone forse più solo, ma a momenti autocritico, che si sorprende quasi quasi a pentirsi della propria scorza di durezza: forse perché aleggia dappertutto un’invitante allusione alla forza emancipatrice dell’amore. Amore di qualunque tipo.

Di cosa parla Confini, il racconto con protagonista Rocco Schiavone

Confini è, tra questi, l'unico racconto contenuto in una raccolta della casa editrice Sellerio e non nella collana di Antonio Manzini. L'autore infatti, ha pubblicato nella raccolta l'antologia in giallo di Sellerio la storia Confini, che vede protagonista il personaggio di Rocco Schiavone. Questa volta, il vice questore romano in trasferta ad Aosta, vicino alla catena del Monte Bianco, si troverà ad affrontare il caso di un cadavere trovato sul Monte Bianco. L'uomo, in libertà per la sua settimana libera, cercherà di discutere con la collega transalpina su chi dovrà affrontare il caso, visto che il cadavere è stato ritrovato nella frontiera franco italiana.

Palla al centro, copertina del libro di Antonio Manzini
Palla al centro, copertina del libro di Antonio Manzini

La trama del racconto "…e palla al centro"

Il fosco, torbido, affascinante, tenerissimo, Rocco Schiavone, vicequestore romanaccio in trasferta punitiva ad Aosta, deve occuparsi di una di quelle rotture che nella sua personale scala di scocciature si trova al nono livello: la partita di calcio che vede contrapposte la squadra della polizia a quella dei magistrati in un incontro per beneficenza. "D’Intino stopper, Deruta in porta" Rocco scosse la testa. "È un incubo", e per di più il questore Costa scalda "i quadricipiti con un esercizio risalente alla prima metà degli anni ’80. Ma del xix secolo". Nel doppio ruolo di allenatore e punta Schiavone cerca di organizzare al meglio il suo gruppo, deciso a non voler perdere, soprattutto quando scopre che dietro una partita apparentemente innocente, organizzata per raccogliere fondi per una buona causa, si nasconde un giro di scommesse clandestine. Antonio Manzini disegna un poliziotto fuori dal comune, burbero, corrotto, brutale con i cattivi e con le donne, circondato da una corazza dura che nasconde una profonda malinconia e un cuore ferito. Eppure chi legge le sue avventure lo vorrebbe amico, e sorride alla sua ironia che sfiora il sarcasmo lasciando spazio ad un pensiero inquieto sul senso della vita.

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