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Bari, l’infermiera stremata a fine turno: “Fuck Covid, questo virus ci sta spezzando”

Nella foto si vede Anna, operatrice sanitaria in servizio all’ospedale San Paolo che cerca riposo durante il turno di notte. A scattarla è stata la collega Francesca Famà: “Questo virus ci sta davvero spezzando. Sta spezzando il corpo, la mente, ma soprattutto il cuore”. Si tratta comunque solo dell’ultimo scatto-simbolo di questi mesi di pandemia trascorsi in corsia.
A cura di Biagio Chiariello
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Stremata, alla fine di un turno di notte; alle spalle un computer sul quale campeggia la scritta "Fuck Covid". Anna è un'infermiera del reparto Osservazione breve intensiva dell'ospedale San Paolo di Bari. Quella foto è stata scattata dalla collega Francesca Famà ed è solo l'ultimo degli scatti-simbolo della lotta al Coronavirus. "Questo virus ci sta davvero spezzando. Sta spezzando il corpo, la mente, ma soprattutto il cuore" racconta Francesca. E poi la missione prende il sopravvento: "Siamo davvero stanchi – annota l'infermiera barese come riporta Repubblica – e nonostante tutto andiamo avanti con la passione di sempre. Ma ci viene voglia di gridare ogni giorno Fuck Covid".

I precedenti

Come detto si tratta solo dell'ultima fotografia a fare il giro del web in questi mesi di pandemia. Tra le prime c'era stata quella che ritraeva Elena Pagliarini a Cremona. Stremata mentre cerca di trovare cinque minuti di relax dopo gli infiniti turni di lavoro, era diventato uno dei scatti più rappresentativi dell’emergenza Coronavirus in Italia e del sacrificio che tutto il personale sanitario sta facendo per poterla contenere. La donna, che aveva staccato da un turno notturno, era immortalata ancora vestita degli indumenti anti-contagio. Più recentemente un'altra foto che aveva catalizzato l'attenzione dei media era stata poi quella dell'infermiera del 118 addormentata sul volante dell'ambulanza con il paziente a bordo mentre aspetta di entrare nell'ospedale di Villa Sofia di Palermo. Attendeva il suo turno da otto infinite ore. Sempre in autunno, nei giorni della seconda ondata, aveva fatto discutere la foto di tre operatori sanitari del 118 immortalati fuori dall’ospedale di Cagliari “stremati, bardati con tute protettive, costretti a code estenuanti (in alcuni casi anche di 12 ore) in attesa che i pazienti dentro le ambulanze possano accedere ai Pronto Soccorso dell’isola”. La foto è stata diffusa dalla Società italiana Sistema 118.

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