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Mourinho frena i facili entusiasmi sulla Roma: “Abbiamo vinto 5 gare non 50, ancora troppi errori”

Tre vittorie in campionato e due nelle qualificazioni di Conference League. La Roma di Mourinho si presenta così alla sfida contro il CSKA ma il tecnico smorza l’euforia generale: “Bello vedere empatia coi tifosi, ma il cammino è lunghissimo. Ciò che conta è avere sempre ambizione e le motivazioni giuste sia in Coppa che in campionato”
A cura di Alessio Pediglieri
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Josè Mourinho si sta prendendo Roma e la Roma: dopo le prime tre giornate di campionato ha dimostrato di avere in mano il gruppo, anche se in fase di sviluppo e crescita. Una ‘mission' iniziata nel modo migliore e che adesso aspetta la squadra affrontare anche l'avventura nella neonata Conference League dove la Roma è tra le favorite – sulla carta – per arrivare fino in fondo. Tutti lo vorrebbero, ma di mezzo c'è un cammino lungo, "non una autostrada" come ricorda Mou in conferenza di vigilia di Roma-CSKA Sofia (in programma all'Olimpico giovedì 16 settembre alle 21:00) ma "una strada tortuosa".

Se si sommano le tre partite in Serie A più il turno di Conference necessario per approdare alla fase a gironi della Coppa, ci si accorge che questa Roma non ha ancora perso un colpo: 5 successi, alcuni arrivati con non poche difficoltà ma di certo figli di una voglia di imporsi che dura per tutto l'arco della partita. In cui, Mourinho riesce a trovare anche le mosse vincenti: "Io non ho 11 titolari, sono tutti titolari e anche chi gioca poco lo sa. Non ho mai avuto squadre in cui gli 11 che iniziavano poi sempre finivano le gare. Domani non ho ancora detto ai giocatori chi sarà titolare, ma sono intelligenti, sanno che tutti possono scendere in campo. E' necessario trovare un equilibrio e la tranquillità, non le pressioni".

Serve equilibrio e mentalità giusta, condizioni non negoziabili. Poi farò dei cambi, ci si deve evolvere senza perdere però la struttura di base. Si vive passo a passo, ma certi entusiasmi mi appaiono eccessivi in questo momento iniziale. Capisco la voglia ma serve calma.

Dunque, potrà esserci anche turnover, ciò che importa a Mourinho è che motivazioni e approccio non cambino: "Abbiamo vinto fin qui ma abbiamo anche commesso tanti errori. Ai tifosi chiedo pazienza, è bello vederli così vicini alla squadra ma abbiamo vinto 5 gare, non 50. C'è ancora tutto da fare. L'essenziale è scendere in campo con l'ambizione". Con Zaniolo ed El Shaarawy, probabilmente, anche se il tecnico portoghese non fornisce indicazioni precise sui singoli.

Vincere in Europa è importante ma non so se questa squadra sia più pronta per le sfide dentro o fuori o per un cammino più lungo. Di certo per noi sarebbe più importante vincere il campionato. Comunque, ciò che voglio vedere in ogni competizione è una sola cosa: la mentalità giusta

Poi, il tema personale, quello che riguarda strettamente lo Special One, che le Coppe le ha vinte tutte "anche una che non c'è più, la Coppa delle Coppe, da assistente", ricorda. L'unica che manca è la neonata Conference League che lo renderebbe il primo allenatore ad alzare al cielo tutte le competizioni continentali: "Non ci penso, penso a giocare e a vincere gara per gara. Per passare la prima fase servono 6 partite positive e vogliamo qualificarci il prima possibile. Il resto verrà poi: eventualmente sarò il primo, ma non di certo l'unico".

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