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L’ultima intervista di Conte apre crepe nel Tottenham: “Non è felice e non sa come uscirne”

Il Tottenham è in difficoltà in Premier League e rischia di non qualificarsi per la prossima edizione della Champions. Le ultime interviste del manager hanno fatto molto rumore in Inghilterra.
A cura di Maurizio De Santis
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Le parole di Antonio Conte sulle possibilità effettive del Tottenham in campionato fanno molto rumore in Inghilterra.
Le parole di Antonio Conte sulle possibilità effettive del Tottenham in campionato fanno molto rumore in Inghilterra.

Quante possibilità ha il Tottenham di agganciare il quarto posto e andare in Champions? "Appena l'1%". La risposta di Antonio Conte alla giornalista che lo intervista per beIn Sports gela il sangue nelle vene ai tifosi degli Spurs. È da depressione assoluta ascoltarlo mentre spiega a Sky Sport quali sono le difficoltà del momento che sta attraversando la squadra e, più ancora, quali sono le prospettive immediate. Gli ultimi interventi del manager italiano mettono i brividi e fanno molto rumore in Inghilterra.

Lui lo definisce estremo realismo, facendo riferimento a una rosa che ha lacune rimaste tali anche con il mercato di gennaio. Qualcun altro obiettiva che "si sta solo coprendo le spalle" e prende male quelle riflessioni lanciate come sassi nello stagno a stagione in corso quando tutto è ancora in gioco. L'ex Tottenham, O'Hara, a talk Sport sottolinea come sentire dal proprio allenatore queste cose non abbia giovato affatto alla squadra. Come vanno interpretati determinati concetti? Sono un segnale di resa o si nasconde dell'altro dietro le riflessioni? "Si copre le spalle ed espone tutte le altre persone del club", è il commento a quelle esternazioni dell'ex allenatore dell'Inter.

Ottavo posto in Premier League, distacco di sette punti dal Manchester United (quarto), trend di risultati (tre sconfitte di fila) che alimenta il pessimismo. Per Conte c'è una ragione precisa, a cominciare dalla filosofia della società fino alle scelte nella sessione invernale di gennaio dove il Tottenham invece di rinforzarsi e risolvere i suoi problemi, a detta del tecnico, si è indebolito.

Il manager degli Spurs ha espresso forti perplessità sull'obiettivo Champions League.
Il manager degli Spurs ha espresso forti perplessità sull'obiettivo Champions League.

L'incipit del discorso nulla lascia presagire di buono. Il ragionamento parte alla larga, da lontano, ipotizzando punti di contatto con la precedente esperienza all'Inter ma la piega è negativa. "Quando prendi il lavoro in una squadra che non vince da tanto tempo è inevitabile che la fiducia manchi – le parole di Conte -. Poi quando entri dentro la situazione capisci che comunque qualcosa, quello che è successo a gennaio non è semplice".

Fuoco amico su Paratici, che in Inghilterra era stato criticato per aver mancato tutti gli obiettivi più importanti. Non è nelle intenzioni del manager che, suo malgrado, è costretto ad accontentarsi di quel che passa il convento. "A gennaio sono andati via quattro giocatori. Quattro giocatori importanti per il Tottenham, ne sono arrivati due. Quindi anche numericamente invece di rinforzarti potresti esserti, sulla carta, indebolito". Questione numerica e di nuovi arrivi che potranno avere un valore per il futuro, non certo nel presente. "Bentancur e Kulusevski sono il prospetto ideale per il Tottenham che cerca giocatori giovani, da far crescere ma non giocatori pronti. Questo è il discorso".

Secondo il tecnico salentino la squadra si è indebolita dopo il mercato di gennaio.
Secondo il tecnico salentino la squadra si è indebolita dopo il mercato di gennaio.

Concetto che trova conferma nell'opinione di O'Hara quando parla del tecnico italiano come di una persona che avverta il peso eccessivo di una situazione del genere ("sembra che abbia il mondo addosso") e non sa quale soluzione trovare per venirne a capo. "Ha sempre avuto grandi giocatori e ha sempre avuto club che vogliono vincere il campionato. Ora invece è in un club che non vuole vincere il campionato", la riflessione dell'ex calciatore degli Spurs che meglio tratteggia lo stato d'animo di Conte. "Se vuoi crescere più rapidamente e se vuoi essere competitivo più rapidamente hai bisogno di giocatori anche con molta esperienza. Ma ripeto, la visione del club ho capito che è questa".

Lui può nulla se non fare come all'Inter: andare via. A Milano lo ha fatto dopo aver vinto un titolo, in dissenso con il club che avrebbe ceduto per motivi di bilancio Lukaku e Hakimi. A Londra si smarca perché non vuole che la sua faccia sia associata a un flop clamoroso del Tottenham

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