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Gli inglesi non accettano la sconfitta agli Europei, adesso boicottano i ristoranti italiani

L’Inghilterra non ha digerito la sconfitta in finale a Wembley contro l’Italia: dopo aver lanciato una petizione per rigiocare la finale, denunciando la scorrettezza di Chiellini, e ipotizzato una colletta per regalare alla nazionale di Southgate la Coppa di vincitori morali degli Europei adesso è scattata la vendetta nei confronti dei locali italiani.
A cura di Maurizio De Santis
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È come un trauma. Gli inglesi avranno bisogno di tempo per elaborare il lutto, il brutto colpo preso a Wembley. Urlavano a squarciagola "it's coming home", la coppa "sta tornando a casa" nell'illusione che dopo 55 anni (l'ultimo trionfo, macchiato da un gol fantasma, risale ai Mondiali del '66) avrebbero festeggiato nello scenario perfetto. Di perfetto, invece, c'è stato solo il delitto commesso sotto gli occhi di oltre 60 mila tifosi (di cui una buona fetta entrata senza biglietto, eludendo ogni controllo Covid e le più elementari norme di sicurezza con un piano congegnato da tempo). Il gol di Shaw dopo pochi minuti li aveva esaltati, salvo cadere in depressione a mano a mano che l'Italia guadagnava metri, fiducia, gioco e pareggiava con Bonucci.

E quando Donnarumma ha respinto anche il tiro di Saka è stato come precipitare in un buco nero: lo shock è stato talmente forte che alcuni hanno iniziato l'operazione di rimozione dalla memoria, altri – come il principe William, che non ha atteso né la premiazione né ha salutato il Presidente della Repubblica, Mattarella – hanno abbandonato l'impianto scuri in volto a capo chino e con lo stomaco dolente come se avesse preso un cazzotto, altri ancora hanno dato vita alla personale campagna di revisione del match provando a vendicare quel risultato definito ingiusto.

Una petizione per rigiocare il match è stata lanciata utilizzando come motivo fondante il fallo tattico commesso da Chiellini su Saka. In Italia è divenuto un tatuaggio iconico, simbolo del carattere e della forza mostrati dagli Azzurri che hanno compiuto un'impresa importante nonostante il fattore campo/pubblico nettamente a sfavore e un avvio di gara preoccupante. Hanno resistito, aggrappandosi all'esperienza dei senatori. Hanno retto all'urto dei Tre Leoni e poi li hanno messi in trappola, lasciando alle mani grandi di Gigio il compito di metterli nel sacco.

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In Inghilterra, invece, proprio non ce la fanno ad accettare l'esito del campo: considerano il gesto del difensore bianconero poco ortodosso, una furbata biasimevole e una scorrettezza per la quale val la pena di chiedere alla Uefa il replay dell'incontro. Nella peggiore delle ipotesi sono anche pronti a fare una colletta per dare alla selezione di Southgate una coppa personalizzata, ritenendo i loro calciatori i vincitori morali della sfida

Non basta ancora. Il boicottaggio nei confronti dell'Italia segue anche un altro filone, quello della ristorazione. Cosa è successo? Le prenotazioni nei locali tricolori, che nel menù hanno tutte le pietanze della cucina del Belpaese, sono crollate di quasi il 60% (ne dava notizia TheFork UK). "Ne devono mangiare pastasciutta, ne devono mangiare…", gridava Bonucci con orgoglio poco dopo il triplice fischio di Kuipers. E ripeteva "‘it's coming to Rome". Almeno per un po', non la gusteranno e metteranno da parte anche la pizza, indigeste come la rete dell'Azzurro e le prodezze del portiere. Che mangino "fish and chips", pesce e patatine serviti in una piccola confezione di cartone. Perché la coppa è andata da un'altra parte.

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