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Cristian Chivu allenatore dell’Inter, come giocherebbe: dal 3-5-2 al 4-3-3 e spazio ai trequartisti

Cristian Chivu successore designato di Simone Inzaghi, prenderà le redini della prima squadra dopo 4 anni di Primavera nerazzurra e 4 mesi sulla panchina del Parma in Serie A. Figlio del 4-3-3 ha già dimostrato di sapere adattare le proprie idee ai giocatori a disposizione, sfruttando al meglio anche il 3-5-2 da cui ripartirà, per dare serenità e sicurezze ad un ambiente che ne ha necessità.
A cura di Alessio Pediglieri
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Cristian Chivu è il designato successore di Simone Inzaghi, volato in quel dell'Arabia Saudita, il "Sud Arabia" come erroneamente la definisce il "Demone", alla guida dell'Al Hilal per i prossimi anni. Lasciando l'Inter nell'istante in cui i nerazzurri hanno toccato il loro punto sportivo più basso con l'umiliante sconfitta in Champions League. Sarà lui a prendere le redini tecniche di una squadra e di un club che ha comunque deciso per la linea della continuità, virando sull'ex difensore rumeno, prima alternativa al no di Fabregas. Una continuità che si protrarrà sia nelle scelte tattiche sia nella condivisione delle strategie d'insieme del club, ma con maggior duttilità e dinamismo, "armi" che Inzaghi ha sempre faticato a mettere in campo.

L'esperienza in A di Chivu: a Parma una salvezza conquistata con merito

Chivu, 44 anni, arriva all'Inter sulla scia di una esperienza in Serie A praticamente inesistente: i nerazzurri lo hanno lasciato andare via qualche mese fa dalla panchina della Primavera perché accettasse l'invito del Parma che lo ha chiamato per centrare la salvezza, alla fine arrivata senza grossi patemi. Ma solo con 13 presenze nella massima serie e un inserimento in corso non gli hanno permesso di maturare una vera e propria esperienza. Ha bruciato le tappe, ha dato prova di sapersi calare nella sua nuova realtà, ha espresso anche un buon calcio: col senno del poi, tutti elementi che ora lo rivedono entrare dalla porta maestra di nuovo all'Inter che lo ha richiamato alla base.

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Chivu tra Primavera Inter e Parma: il bilancio da allenatore

Il Parma ha subito fatto un passo indietro, contrariamente alla presa di posizione del Como di fronte alle richieste dell'Inter: Chivu è libero di tornare nel "suo" club, dopo essere arrivato a febbraio in sostituzione di Pecchia tra i Ducali e aver lasciato un buon ricordo: tre vittorie, altrettante sconfitte e sette pareggi tra cui anche il 2-2 imposto proprio all'Inter, che per molti è valso uno spicchio importante nella sconfitta con il Napoli alla corsa Scudetto. Anche a Parma, ha mantenuto fede ad un modulo chiaro che ha collaudato in 4 stagioni nella Primavera nerazzurra, il 3-5-2 che i tifosi interisti conoscono molto bene sotto l'egida di Inzaghi.

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Chivu, figlio del 4-3-3 che si adatta anche alla difesa a 5: più duttilità rispetto a Inzaghi

Cristian Chivu ha dimostrato di saper adottare le proprie convinzioni tattiche ai giocatori a propria disposizione. In Primavera, con ottimi risultati visto che ha conquistato uno scudetto di categoria nel 2021 ed è stato il tecnico – fino a febbraio – della squadra che ha rialzato il trofeo (unico di quest'anno per il club) per l'11° titolo nazionale. Gioca con il 3-5-2 ma ama il 4-3-3. A Parma ha iniziato proprio con quest'ultimo modulo per poi ritornare alla difesa a tre, la stessa adoperata in Primavera. La sua nuova Inter dunque, non subirà scossoni tattici al netto del mercato: la continuità con Inzaghi è evidente, il riferimento è chiaro anche se ci sarà maggior dinamismo e flessibilità rispetto al "Demone".

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L'Inter di Chivu con il 3-5-2 di Inzaghi: chi giocherebbe

Il prossimo mercato dirà tanto sulle reali intenzioni tattiche dell'Inter e di Chivu. Al momento il 3-5-2 appare il punto di partenza. Giocatori come Dimarco e Dumfries appaiono più abituati a giocare da quinti in mediana piuttosto che come terzini classici. In un ipotetico tridente offensivo, oltre ad un altro attaccante di ruolo, si dovrebbero andare a cercare anche giocatori abili nell'uno contro uno a centrocampo, in grado di superare l'uomo agevolando l'eventuale punta centrale che sarebbe capitan Lautaro. Anche l'inserimento degli attuali unici arrivi di Susic e Luis Henrique porta a pensare ad un sistema iniziale che – almeno all'inizio – non cambierà per ridare serenità e concrete sicurezze.

L'Inter di Chivu col 3-5-2: Sommer; Acerbi, Bastoni, Pavard; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram.

L'Inter di Chivu con il 4-3-3 o il 4-3-1-2: chi giocherebbe

Di certo, rispetto a Simone Inzaghi, Cristian Chivu mostrerà anche diverse soluzioni. Come detto, il 4-3-3 è nelle sue corde, così come l'eventuale utilizzo di un trequartista dietro alle punte, in un possibile 4-3-1-2 in caso di necessità. Sempre stando agli uomini attualmente a disposizione, soprattutto nel secondo caso potrebbe essere interessante proprio la figura di uno dei due ultimi arrivati, duttili tatticamente e già utilizzati sulla trequarti. Per il resto, si dovrebbe lavorare per chiedere sacrifici soprattutto ai giocatori di fascia, sempre in attesa di capire cosa accadrà nel prossimo mercato estivo. 

L'Inter di Chivu col 4-3-3: Sommer; Dumfries, Acerbi, Bastoni, Dimarco; Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan; Luis Henrique, Lautaro, Thuram.

L'Inter di Chivu col 4-3-1-2: Sommer; Dumfries, Acerbi, Bastoni, Dimarco; Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan; Luis Henrique/Susic; Lautaro, Thuram.

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