La figlia di Hulk Hogan rompe il silenzio sulla morte del padre: “Ci sono cose che non tornano”

La figlia di Hulk Hogan ha sollevato interrogativi inquietanti sulle circostanze che hanno portato alla scomparsa della leggenda del wrestling, morto lo scorso 24 luglio all'età di 71 anni. In una serie di storie Instagram pubblicate mercoledì 20 agosto, Brooke Hogan ha ufficialmente gettato ombre sulla versione ufficiale della morte del padre.
Un'autopsia privata e documenti inaccessibili
Brooke Hogan ha dichiarato di aver ricevuto chiamate da numerosi professionisti – da funzionari di polizia a infermieri – che presumibilmente erano con Hulk Hogan nel giorno della sua morte.
Mi dicono che devo vedere i filmati delle bodycam e che devo entrare in possesso delle registrazioni del 911 perché contengono informazioni che potrebbero potenzialmente far luce abbastanza da cambiare tutta la storia. Si sentono così coinvolte emotivamente da quello che hanno visto, che continuano a contattarmi e a spingermi a trovare risposte specifiche fino ad oggi.
Brooke lamenta l'impossibilità di accedere a informazioni cruciali: "Tutti i filmati delle bodycam e le chiamate del 911 non sono disponibili tramite il Freedom of Information Act" e non sa perché siano "sotto chiave". Il punto più dolente per Brooke riguarda la sua totale mancanza di controllo sulla situazione. "Alla fine ho zero controllo" sulla vicenda e "tutto dipende dalla moglie di mio padre (Sky Daily), sono queste le ‘regole' che mi sono state dette."
Come è morto Hulk Hogan
Hulk Hogan è stato trovato morto nella sua casa di Clearwater, Florida, il 24 luglio, ufficialmente per infarto del miocardio. I documenti medici ottenuti da PEOPLE hanno rivelato una storia di leucemia e fibrillazione atriale precedentemente sconosciuta al pubblico. Il Dipartimento di Polizia di Clearwater sta conducendo un'indagine sulla morte, ma secondo un comunicato stampa precedente, non risponderà a domande sull'investigazione fino a quando non saranno disponibili informazioni aggiuntive.