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Elezioni politiche 2018

Renzi: “Spero che Berlusconi sia candidabile per sfidarlo nel collegio di Milano”

Il segretario del Pd Matteo Renzi si augura che Silvio Berlusconi sia candidabile alle prossime elezioni per poterlo sfidare in un faccia a faccia, magari nel collegio Milano 1. Nel collegio uninominale del leader M5s Luigi Di Maio, invece, “il Pd schiererà un giovane ricercatore, uno che spiega la scienza”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il segretario del Pd Matteo Renzi lancia la sfida a Silvio Berlusconi: “Vorrei che i cittadini potessero votare nel collegio Renzi contro Berlusconi”. Il segretario del Pd si augura quindi che Berlusconi si possa candidare alle prossime elezioni e non sia più incandidabile per poterlo sfidare in una sfida nei collegi uninominali previsti dal Rosatellum bis, la nuova legge elettorale con cui si andrà a votare nel 2018. “Vorrei proporgli di candidarsi contro di me perché leggo sempre che c’è un accordo segreto e vorrei che i cittadini potessero votare nel collegio Renzi contro Berlusconi”. E dopo una risposta quasi in diretta di Berlusconi, Renzi aggiunge: "Sembra che Berlusconi non voglia accettare la sfida, peccato. Facciamo io contro di lui nel collegio di Milano 1: sarebbe una bella sfida".

Renzi, durante la registrazione di Porta a Porta, parla anche della sua candidatura a premier: “Sarei disposto a rinunciare al ruolo di candidato premier? Lo abbiamo già fatto, nella sostanza. Una cosa è quello che vale per il partito, dove è una decisione che prendono gli elettori delle primarie. Il candidato premier del Pd lo scelgono gli elettori delle primarie, il candidato premier della coalizione lo sceglie il presidente della Repubblica”. Sempre in tema di candidature, Renzi annuncia che a sfidare il candidato premier del M5s Luigi Di Maio nei collegi uninominali per il Pd sarà un “giovane ricercatore: il capo M5s elogia i no vax e le scie chimiche, allora metteremo una persona che spiega la scienza, noi non siamo dalla parte delle bufale e degli apprendisti stregoni”.

L’ok a bonus bebè e abolizione superticket

Renzi prende posizione anche sulla manovra in discussione in Parlamento e sulle richieste avanzate da alcune parti politiche. “Ap ci chiede di inserire il bonus bebè, io sono più d'accordo a reinserirlo che a tenerlo fuori”, ha detto. Aggiungendo poi, sull’abolizione del superticket sanitario: “Teniamo le porte aperte a tutti. Quando Campo progressista chiede più attenzione sui temi del sociale, noi ci stiamo. L'abolizione dei superticket, ad esempio, è una proposta di Campo progressista. Fossi da solo non lo farei ma per un accordo sono pronto a farmi carico di alcune delle richieste degli altri. Poi sarà il governo a decidere, ma io darò una mano volentieri se serve ai cittadini”.

Coalizione con la sinistra: ‘Non sono ottimista’

Renzi sostiene di non essere ottimista sulla possibilità di un’alleanza con la sinistra e Mdp: “Noi lasciamo la porta aperta e la risposta non è incoraggiante”. Sui temi posti da Mdp e anche da Si si sofferma ancora il segretario del Pd, parlando di Jobs Act e tasse: “Sì alla mediazione, no all’abiura”, commenta. E sull’articolo 18 il “no” di Renzi è netto: “Se Mdp o Ap chiedono di fare un tavolo e discutere di come far sì che si possa aumentare il numero dei lavoratori e che possano essere il più possibile a tempo indeterminato, io ci sto. Ma se mi viene chiesto di abiurare all'articolo 18, io non ci sto”.

Pensioni, Renzi sta con Gentiloni

Il segretario del Pd si schiera dalla parte del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sul tavolo con i sindacati in tema di pensioni: “Credo abbia fatto una proposta e uno sforzo per raggiungere l'accordo”. Mentre sulla posizione di Susanna Camusso e della Cgil dichiara: “La Camusso rappresenta la Cgil, non Mdp. Penso che sia ingiusto per la Cgil, che è una grande organizzazione, dire il contrario”.

‘Su Ema c’è da mangiarsi le mani'

Secondo Renzi, le regole che hanno portato alla sconfitta al sorteggio di Milano per la scelta della sede dell’Emapotevano essere scritte meglio, tuttavia è andata così, c’è da mangiarsi le mani”. Ma secondo Renzi il problema non è la sconfitta per l’Ema, ma la rinuncia ai giochi olimpici del 2024 deciso dall’amministrazione a guida M5s di Roma: “Le Olimpiadi valgono due, tre Ema. E alle Olimpiadi ci siamo fatti male da soli perché l'amministrazione di Roma ha detto no. Ma anche oggi che uno si mangia le mani sulla monetina, io dico che bisogna continuare a crederci”.

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