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Vaccini Covid, quando arriveranno in Italia e a chi andranno le prime dosi

La prossima settimana il ministro Roberto Speranza illustrerà in Parlamento il piano per i vaccini. Ma quando saranno disponibili in Italia? E a chi andranno le prime dosi? Mentre negli Stati Uniti è già iniziata una campagna di distribuzione, nel nostro Paese anche riuscendo a mettere subito il moto una gigantesca macchina organizzativa, a inizio 2021 semplicemente non saranno disponibili tante dosi quante ne sarebbero necessarie per una vaccinazione di massa. Che porterebbe a raggiungere l’immunità di gregge.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella lotta contro il coronavirus, è altissima l'attenzione verso gli sviluppi della ricerca di un vaccino. Quando questo sarà disponibile, i governi cercheranno di vaccinare in breve tempo un'ampia parte della popolazione, in modo da raggiungere il prima possibile l'immunità di gregge. In Italia, vaccinare tra il 60 e il 70% della popolazione significa disporre delle dosi necessarie per circa 40 milioni di persone. Il prossimo 2 dicembre il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà in Parlamento per informare sul piano per i vaccini allo studio del governo. "Sarà una campagna senza precedenti", aveva detto nei giorni scorsi. 

La vaccinazione della popolazione italiana sarà graduale, scaglionata nei mesi, e utilizzerà i vaccini di diverse case farmaceutiche. Tenendo conto degli accordi stretti con le diverse aziende, all'Italia dovrebbe arrivare il 13,6% di tutti i vaccini acquistati dall'Unione europea. L'obiettivo di Roma è quello di arrivare a vaccinare anche 300 mila persone al giorno. Questo però difficilmente potrà accadere già a partire da gennaio. La gestione logistica è stata affidata al commissario straordinario, Domenico Arcuri: ma anche riuscendo a mettere subito il moto una gigantesca macchina organizzativa, a inizio 2021 semplicemente non saranno disponibili tante dosi quante ne sarebbero necessarie per una vaccinazione di massa.

Quale vaccino arriverà per primo

Non si sa ancora quale vaccino arriverà prima, tra Pfizer-BioNTech, AstraZeneca-IrbmOxofrd e Moderna. Ma ci sono delle differenze per quanto riguarda la distribuzione: il vaccino Pfizer, ad esempio, per resistere deve essere conservato a una temperatura inferiore ai -70 gradi. Per poterlo somministrare alla popolazione i territori devono quindi dotarsi di celle frigorifere speciali. E in effetti lo stanno facendo: il Lazio se ne sta procurando 80, la Lombardia ha lanciato una gara per 90 e in totale in Italia ne dovrebbero essere acquistate almeno 300. Di questo vaccino a gennaio però arriveranno solo 1,7 milioni di dosi. Per tutto il 2021 saranno circa 27 milioni: un numero insufficiente per raggiungere già il prossimo anno l'immunità di gregge.

Dove ci si potrà vaccinare

Ma, come detto, non sarà l'unico vaccino disponibile. Nè quello di AstraZeneca e di Moderna necessitano di temperature così rigide per essere conservati. Per quanto riguarda AstraZeneca, nei primi sei mesi del prossimo anno in Italia dovrebbero arrivare 70 milioni di dosi. E non ci saranno i limiti delle speciali celle frigorifere che, ad esempio, consentiranno la vaccinazione solo negli ospedali e nei grandi centri dotati della strumentazione necessaria. Il vaccino di AstraZeneca potrà essere quindi fatto anche dal medico di base, come avviene al momento per l'antinfluenzale. E, con un costo di circa 3 euro a dose, sarà anche molto più economico degli altri.

A chi andranno le prime dosi

Tornando al vaccino Pfizer, da alcuni giorni la distribuzione è già iniziata negli Stati Uniti. A partire da dicembre dovrebbe arrivare anche nel Regno Unito. In entrambi i Paesi si procederà a vaccinare per primi gli operatori sanitari. Anche in Italia, a partire dal prossimo anno sarà così: nel piano che presenterà Speranza in Parlamento è previsto che i primi vaccini vadano agli operatori sanitari, per poi passare agli over 65 e le categorie a rischio.

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