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Terremoto Turchia e Siria, governo dichiara stato di emergenza per intervento all’estero per 6 mesi

Dichiarato lo stato di emergenza per intervento all’estero per sei mesi e 11 milioni stanziati per la popolazione colpita. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per l'intervento all'estero che si è reso necessario dopo il devastante terremoto registrato in Turchia e Siria. E ha stanziato 11 milioni di euro per le popolazioni colpite. Lo ha annunciato Palazzo Chigi nel comunicato stampa diffuso dopo il Consiglio dei ministri. In questo si legge che il governo, su proposta del ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato:

"La dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero, per la durata di sei mesi, in conseguenza degli eccezionali eventi sismici che hanno colpito il territorio meridionale della Repubblica di Turchia e il territorio settentrionale della Repubblica araba di Siria il 6 febbraio 2023, ai sensi dell’articolo 29, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018".

E ancora:

"Per l’attuazione degli interventi urgenti di soccorso e assistenza alla popolazione, da attuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede nel limite di euro 11.000.000 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali".

Il Cdm oggi è stato presieduto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Giorgia Meloni si trovava infatti a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo. Il vertice oggi ha espresso la sua solidarietà scrivendo una lettera a più mani al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in cui i leader Ue si sono detti disponibili ad aumentare gli aiuti verso il Paese. "L'Ue e i suoi membri sono pienamente solidali con i popoli turco e siriano di fronte a questa tragedia. Siamo pronti a intensificare il nostro sostegno in stretto coordinamento con le autorità turche", si legge nella lettera.

I 27 leader oggi hanno iniziato il vertice osservando un minuto di silenzio per ricordare le vittime, che ormai sono più di 20mila. Infatti, secondo l'ultimo bilancio reso noto dall'agenzia per la protezione civile turca i morti sono almeno 17.134, a cui vanno aggiunte le 3.277 vittime registrate in Siria.

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