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Sondaggi politici, il 68% degli italiani chiede al governo di rivedere la Legge di Bilancio

Il sondaggio effettuato da Swg per il Tg di La 7 del lunedì sera fa emergere sostanzialmente due cose: gli italiani chiedono al governo di rivedere la manovra di bilancio bocciata dalla Commissione europea e, di conseguenza, anche il calo di consenso del governo giallo-verde. Infatti, la Lega questa settimana ha perso l’1,2% dei consensi.
A cura di Chiara Caraboni
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Stando ai sondaggi realizzati da Swg per il Tg di La7 del lunedì sera una cosa è certa: gli italiani non sono favorevoli al braccio di ferro tra il governo Conte e l’Unione europea. Secondo la maggior parte dei cittadini, sarebbe opportuno allentare la morsa e cercare di trovare un accordo, con le modifiche necessarie, sulla manovra di bilancio.

Infatti, dopo la bocciatura del Documento di Economia e Finanza da parte della Commissione europea, ben il 68% degli italiani sostiene la necessità di rivedere la manovra. Di questi, la maggioranza, ovvero il 38%, addirittura crede che sia da riesaminare interamente, mentre il restante 30% pensa che il governo debba trovare un punto d’incontro, ma che le modifiche alla Legge di bilancio non debbano essere eccessive e sconvolgere il programma già presentato e promesso agli elettori. Il restante 19% invece sostiene l'andiamo avanti” che Salvini e Di Maio ripetono costantemente, e sostiene inoltre la necessità di mantenere la manovra inalterata anche a rischio di subire la procedura di infrazione. L’ultimo 13%, invece, non è in grado di esporre la propria opinione.

Tutto questo, chiaramente, si riflette anche sugli andamenti di intenzione di voto. Secondo il sondaggio, infatti, la Lega di Matteo Salvini mantiene il suo primato all’interno del governo giallo-verde, ma rispetto alla scorsa settimana perde l’1,2% dei consensi e scende così al 31,5%, confermandosi comunque oltre il 30%. Questo avviene nonostante la Lega stia subendo un po' di oscillazione in termini di consensi: proprio Swg, sette giorni fa, la dava al 32,7%. Chi si mantiene più o meno sempre sulle stesse percentuali anche rispetto all’ultima analisi, è il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, che guadagna un decimale e così si stabilizza al 26,5%. Un risultato non comunque soddisfacente, stando alle vette che era riuscito a toccare il Movimento alle elezioni di marzo (il 32,7%), numeri che i pentastellati non riescono più a intravedere ormai da mesi. Sono quindi 5 i punti che allontanano i due partiti di governo, ma nonostante questo la percentuale totale rimane alta e forte, anche se non arriva più al 60%, ma i consensi si fermano al 58%.

Mentre si prepara al congresso, si mantiene invece pressoché stabile intorno al 18% il Partito Democratico, guadagnando rispetto la settimana passata lo 0,5%. Segno positivo anche per Forza Italia di Silvio Berlusconi, che segna +0,6% e così dal 7,8% passa all’8,4%. Una percentuale non positiva in realtà, se si considera che alle elezioni guadagnò il 14%. Rimane infine invariato Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, fedele al 3,5%. Per il resto, +Europa di Emma Bonino perde lo 0,2% e scende sotto il 3, fermandosi al 2,8% dei consensi; Potere al Popolo guadagna lo 0,3% e totalizza il 2,6% delle intenzioni di voto mentre Liberi e Uguali, probabilmente sofferente dei dissidi interni e dell'annunciato abbandono da parte di Laura Boldrini, perde lo 0,2% e si stabilizza, questa settimana, al 2,3%. Alto il totale di chi preferisce non esprimersi: il 35,4% degli intervistati.

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