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Riaperture, governo e Regioni cercano l’accordo: verso la ripartenza il 3 maggio

Regioni e governo sono pronti a trattare per le riaperture. Oggi ci sarà la cabina di regia con i dati aggiornati, su cui si inizierà a discutere la prossima settimana. Poi servirà una conferma: il monitoraggio dell’Iss di venerdì 23 aprile. Se tutto andrà bene la settimana dopo arriverà il nuovo decreto Covid con le riaperture da inizio maggio. Ma tra governatori ed esecutivo non c’è accordo quasi su nulla: bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema, teatri e spostamenti tra Regioni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L’Italia viaggia spedita verso le riaperture: le chiedono tutti, dalle Regioni a gran parte della maggioranza. Ma il governo, e soprattutto Draghi, continua a tenere il piede sul freno: aspettiamo prima che i dati epidemiologici migliorino, perché così quando si riparte non ci si riferma più, è la linea di Palazzo Chigi. Il programma per le riaperture, comunque, dovrebbe essere già abbastanza scandito, anche se la Lega continua a rilanciare sul fatto che si possa iniziare già la prossima settimana: oggi ci sarà la cabina di regia a cui parteciperà anche Draghi, poi, da lunedì, comincerà la vera trattativa con le Regioni, aspettando il nuovo monitoraggio del 23 aprile. La settimana successiva verrà scritto e varato il nuovo decreto Covid, in modo da entrare in vigore alla scadenza di quello attualmente in vigore: se i dati dell’Iss di oggi e di venerdì prossimo confermeranno i miglioramenti le riaperture ci saranno, e inizieranno, presumibilmente da lunedì 3 maggio.

Le Regioni hanno preparato una bozza per le riaperture su cui trattare con il governo. Si cercherà sicuramente una sintesi, ma le richieste dei presidenti sembrano molto lontane dalla linea dell’esecutivo. Su bar e ristoranti i governatori chiedono di farli riaprire a pranzo e a cena anche in zona rossa, ma seguendo i protocolli di sicurezza: distanza di due metri per i tavoli al chiuso, un metro all’aperto, temperatura all’ingresso, consumazione solo serviti al tavolo dopo le 14 e prenotazione obbligatoria. Tornerebbero anche i buffet, ma sempre serviti, e carte e giornali nei bar. Il governo invece, su indicazione del Comitato tecnico scientifico, al momento vorrebbe far ripartire bar e ristoranti a pranzo in zona gialla e rimandare un’apertura massiccia come viene chiesto dalle Regioni.

Su cinema, teatri e sale da concerto, le idee sono meno distanti: il governo propone il protocollo del ministro Franceschini, che però ancora attende il via libera del Cts, con la riapertura dei luoghi della cultura in zona gialla (quando verrà ripristinata). Le Regioni propongono altri protocolli basati sostanzialmente sul distanziamento: è possibile aprire anche in zona rossa, secondo i governatori, basta avere un tampone negativo o il certificato di vaccinazione contro il Covid. Scontro anche su palestre e piscine: le Regioni le vogliono riaprire anche in zona rossa, con distanziamento e sanificazione costante a garantire la sicurezza. Il governo punta a ripartire da lezioni individuali in zona gialla. Non c’è accordo neanche sugli spostamenti: i governatori vogliono riaprire almeno tra zone gialle, l’esecutivo vorrebbe prolungare il divieto di spostamento tra Regioni per evitare il rischio che il virus ricominci a viaggiare in tutta Italia.

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